Rassegna storica del Risorgimento
Italia meridionale. Storiografia. Secolo XIX
anno
<
1994
>
pagina
<
239
>
L'Italia meridionale dal 1860 al 1865 239
Le descrizioni date da Bandi delle campagne meridionali, come detto sopra, non contengono nessun accenno esplicito a questioni sociali o economiche ma si può intuire in quali condizioni si trovassero le regioni, qui la Sicilia, descritte.
Il castello ha nome Rampegallo, e non è se non una meschina catapecchia, che, nei tempi delle prepotenze, fu albergo gradito a qualche barone nei mesi della caccia, o fu ricetto ai suoi sgherri per taglieggiare i poveri vicini [...]. Nell'epoca in cui lo onorò d'una visita Garibaldi, Rampegallo non era se non una specie di masseria, abitata da un castaido e da pochi uomini.46*
La campagna era popolata da qualche brigatella di contadini, che lavoravano pei campi, né si vedeva alcuna casa, essendo uso in que' luoghi che i campagnuoli abitino per lo più raccolti nei borghi e nei villaggi, anzi che nei poderi isolati, come è costume tra noi.47*
Bandi scrive anche dell'immagine idealizzata che hanno avuto molti garibaldini della Sicilia al momento dello sbarco. La Sicilia è per loro la terra dove si svilupparono le città della Magna Grecia nell'antichità, terra di filosofi e dei primi poeti in lingua italiana ai tempi degli Svevi.
Quando Bandi racconta come i contadini siciliani osservano incuriositi le armi dei garibaldini, un tono ironico e lievemente dispregiativo si fa sentire; i garibaldini sono visti quasi come dei viaggiatori in terre lontane che si ritrovano tra i selvaggi.48*
Lo scrittore Ippolito Nievo (nato a Padova nel 1831, morto in mare tra la Sicilia e Napoli nel 1861), autore del romanzo Confessioni d'un Italiano , aveva studiato giurisprudenza ma si era poi dato al giornalismo e alla letteratura. Combatté con Garibaldi nel 1859 e si imbarcò con i Mille per la Sicilia. Venne nominato viceintendente dell'esercito garibaldino. Durante il viaggio di ritorno dalla Sicilia a Napoli morì nel naufragio del vapore.49* Nelle lettere dello scrittore da Palermo alla madre Adele Nievo Marin, alla cugina Beatrice Melzi ed ai fratelli Carlo ed Alessandro, Nievo si adira contro la passività della popolazione e riduce il contributo dei siciliani alla spedizione dei Mille alle attività di qualche banda di contadini.
A Marsala squallore e paura; la rivoluzione era sedata dappertutto o per dir meglio non avea mai esistito: solo qualche banda di semi briganti, che qui chiamano squadre, avevano battuto e battevano ancora qualche provincia
46) G. BANDI, 1 Mille, Milano, Rizzoli, 1960, pp. 132-133.
*D Ivi, p. 135.
48) Ivi, pp. 141-142, 122-123.
4W Sulla vita di I. Nievo vedi I. NIEVO, Lettere garibaldine, a cura di ANDREINA CICERI, Torino, Einaudi, 1961, pp. XV-XL1X