Rassegna storica del Risorgimento
Italia meridionale. Storiografia. Secolo XIX
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1994
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Claudia Klinkmann
dell'interno con molta indifferenza del governo e qualche paura dei proprietari.5*9 Noi intanto correvamo per vicoli per contrade per piazze due qua, uno là come le pecore, in cerca dei Napoletani per farli sloggiare, e dei Palermitani per far loro fare la rivoluzione o almeno almeno qualche barricata.51*
Egli descrive con ironia sprezzante e con delusione i nobili assetati di impieghi e raccomandazioni, l'importanza delle apparenze, i pastori semi-selvaggi, la posizione importante di monaci e chierici nel campo dell'istruzione. Ma scrive anche della grandiosa solitudine del paesaggio siciliano che gli ricorda il Nordafrica.52*
Soltanto in una delle sue ultime lettere in risposta al fratello Carlo, che combatteva con l'esercito regio presso Gaeta, il quale si era lamentato dei meridionali, Nievo sembra guardare più serenamente alla situazione:
E tu hai un po' torto quando giudichi di tutte le Provincie Napoletane da quei pochi contadini-briganti che hai veduto. Intelligenza ve n'ha sobrietà non manca. Manca il lavoro e questo si insegnerà coli'assicurarne il profitto e coll'attivare l'industria. Rinnova le condizioni di questo paese dal lato comunicazioni e sicurezza e vedrai i miracoli.53*
3. I democratici. - Veniamo infine ai due personaggi che sembrano più consapevoli degli altri della dimensione sociale ed economica dell'annessione delle province meridionali, vale a dire il sardo Giorgio Asproni e il lombardo Carlo Cattaneo.
Giorgio Asproni (nato a Bitti in provincia di Nuoro nel 1807, morto a Roma nel 1876) potè studiare giurisprudenza a Sassari e a Cagliari grazie all'aiuto di uno zio prete, a condizione di farsi prete egli stesso. Dopo essere stato qualche anno canonico a Nuoro, Asproni si trasferì a Genova a causa di una disputa con i suoi superiori e dei rapporti tesi con il clero locale. Fu deputato per diverse legislature, avversario accanito di Cavour, della sua politica liberoscambista e dell'alleanza con la Francia. Accanto alla sua attività parlamentare fu collaboratore di diversi giornali democratici. Sostenne la spedizione dei Mille raccogliendo
*" Nievo a sua cugina Bice Melzi, Palermo, 28-5-1860 in, Tutte le opere di IPPOLITO NIEVO, a cura di MARCELLA GORRA, 6 voli., Milano, 1981, voi. 6, p. 640 (lettera n. 437).
5n I. Nievo a sua cugina Bice Melzi, Palermo, 24-6-1860 in Lettere, cit., pp. 647-648 (lettera n. 445).
52) I. Nievo a sua madre, Palermo, 24-6-1860, ivi, p. 646 (lettera n. 444); Nievo a sua cugina, Palermo, 24-6-1860, clt.; Nievo a sua madre, Palermo, 1-7-1860, ivi, pp. 654-655 (lettera n. 449). ALESSANDRO LUZIO, Da Quarto a Palermo. Il diario e un rapporto ufficiale di Ippolito Nievo, in La Lettura, 1910.
SS I. Nievo a suo fratello Carlo, Napoli, 9-2-1861 in Tutte le opere, cit., pp. 709-711 (lettera n. 502).