Rassegna storica del Risorgimento
Italia meridionale. Storiografia. Secolo XIX
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1994
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241
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L'Italia meridionale dal 1860 al 1865 241
denaro e organizzando l'acquisto di armi. Nel 1860 andò a Palermo dove conobbe F. Crispi, G. Nicotera ed altri democratici. Dal 1864 al 1865 fu capo redattore del giornale II Popolo d'Italia a Napoli. Negli anni 1863-67 fu attivo anche nel movimento operaio. Pur non essendo un sostenitore della lotta di classe, Asproni era dell'opinione che le società operaie dovessero assumere un atteggiamento politicamente più attivo per migliorare le condizioni di vita dei loro membri. Fu aspro critico di corruzione e malgoverno, soprattutto nelle regioni meridionali. Il politico sardo era di idee repubblicane e tendenzialmente regionaliste, anche se era convinto dell'utilità dell'unità d'Italia. Pur essendo anticlericale non si distanziò mai dalla fede cattolica.541
Nel diario di Asproni si trovano descrizioni di alcune città dell'Italia meridionale come Cefalù o Bagheria presso Palermo:
Il paese è sudicio anzi che no: ogni casa ha il letamaio nella porta. Raccolgono il concime raschiandolo per le vie anche con le mani [...] ma sono arditi, vivaci, quanto laceri e vengon facilmente alle mani e al versamento del sangue. Nel piazzale vendon melegrani cotti, pesche, frutta, e tutto si bolle lì e si compra dalla gente specialmente di sera.55*
Oltre a darci un'idea della vita nelle strade di città meridionali, Asproni accenna anche alla situazione sociale e politica in generale. Egli descrive la paura dei proprietari terrieri siciliani di disordini contadini, la pratica molto diffusa dell'usura, i sintomi di denutrizione ed epatite nella popolazione povera.50 Egli nota con rabbia che la maggior parte della popolazione siciliana si lascia influenzare nelle sue scelte politiche dai nobili e dai sacerdoti:
Le elezioni di Sicilia sono espressione di popolo ignorante, presuntuoso, infeudato ai nobili ed ai preti, e guasto. Non uno di altre provincie fu eletto, neppure dei Mille che vennero a salvarli. Giova notare questa ingratitudine che caratterizza questa gente pervertita, abbrutita, rozza e degradata a segno da non saper fare neppure il conto proprio. Ci vorrà tempo istruzione e lungo esercizio di libertà per elevare gli spiriti di queste moltitudini alla coscienza della dignità e all'affratellamento sincero cogli altri popoli d'Italia.57*
Nel diario non viene presentato esplicitamente un programma politico, ma l'osservazione che le autorità cittadine di Napoli non si occupano
w> Sulla vita di G. Asproni vedi M. BARSALI, in Dizionario biografico, voi. 4, ipp. 422-425 e in, G. ASPRONI, Diario politico, 1855-76, 6 voli., Milano, 1974-1978, voi. 1, pp. 1-24.
55) G. Asproni, Bagheria, 10-8-1860 in, Diario politico, cit., voi. 2, p. 506; Cefalù, 1-9-1860, ivi, p. 526.
56) G. Asproni, Palermo, 26-8-1860, ivi, voi. 2, p. 521; Palermo, 11-11-1860, fot, voi. 2, p. 570; NapoH, 19-9-1860, ivi, voi. 2, p. 537.
57) G. Asproni, Palermo, 1-2-1861, ivi, voi. 3, p. 22.