Rassegna storica del Risorgimento

Umberto Corsini. Commemorazioni. Comitato Trentino per la Stori
anno <1994>   pagina <249>
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Amici scomparsi
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Ghisalberti sia per la particolare competenza che lo rendeva il pie idoneo a redigere la parte dedicata alla sua regione, le sue qualità di studioso emergevano tutte.
Se le sue conoscenze delle fonti documentarie e bibliografiche e le sue qualità selettive si rivelavano pienamente nell'ordinamento sistema­tico del prezioso capitolo, nelle poche ma essenziali sue pagine intro­duttive, infatti, emergeva pienamente l'ottima capacità di sintesi dello storico. Egli riusciva a dar conto rapidamente non solo della problema­tica territoriale legata all'estensione dell'area provinciale di Trento, mute­vole secondo i tempi e le circostanze storiche che ne hanno determinato, forse più della natura e della geografia, i limiti confinari fino agli at­tuali, fissati dalle modificazioni circoscrizionali del 1926 e, nel secondo dopoguerra, del 1948 spostando, le prime a favore della provincia di Trento, le seconde a favore di quella di Bolzano, i comuni della zona mistilingue tra Salorno ed Ora insieme ad altri minori. Ma rendeva anche ragione della denominazione assunta <la quell'area, precisando come l'uso dei termini Trentino, Tirolo meridionale, Tirolo italiano, SudTyrol, DeutschSudTyrol, Tyroler Entschland, WeltschTyrol, fosse direttamente correlato alla varietà delle situazioni politiche ed all'organizzazione del­l'amministrazione territoriale posta in essere nei differenti tempi da quanti esercitavano la sovranità in quella regione alpina, posta tra due civiltà, due culture e, soprattutto, due popoli.
I cenni sui limiti del territorio e sulla sua denominazione erano preliminari al breve excursus storico sul destino del Trentino nel tempo, destino nell'autunno del Medioevo determinato dalla capacità del Prin­cipato vescovile di Trento di destreggiarsi tra i conti del Tirolo, la Sere­nissima e gli Asburgo, i quali vi esercitarono quella crescente egemonia che sul finire del Settecento li rese dominatori indiscussi dell'intera re­gione, ponendo di fatto fine all'autonomia storica dell'antico Principato. Dominazione questa degli Asburgo che né la provvisorietà dei governi francese, austrìaco e bavarese nel periodo rivoluzionario e napoleonico né il breve triennio di annessione al Regno Italico quasi alla vigilia del crollo dell'Impero, poterono definitivamente scalzare, se il Congresso di Vienna alla caduta di questo potè riaffermarla, inglobandone l'area nel Tirolo e stringendo, come sottolineava Corsini nella incisiva sua sintesi interpretativa, questo paese di lingua e di nazionalità italiana [...] in un triplice legame col mondo tedesco: sul piano interstatale con la Confederazione germanica, sul piano statale, e perciò politico, legislativo e amministrativo con l'Impero d'Austria (dopo il 1867 con l'Impero Au­stro-Ungarico) e con Vienna; sul piano dell'autonomia speciale con il Tirolo e, perciò, con Innsbruck .
II Risorgimento nella regione, pertanto, ad Umberto Corsini, che ad esso stava già dedicando l'ampio lavoro su II Trentino nel secolo