Rassegna storica del Risorgimento
Umberto Corsini. Commemorazioni. Comitato Trentino per la Stori
anno
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1994
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251
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Amid scomparsi
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conservatorismo clericale ed il nazionalismo tirolese. Di qui, infine, Ja sua attenzione crescente anche ad altri movimenti e correnti, originariamente lontani dal liberalismo nazionale, ma egualmente portati al termine di un complesso processo storico, a confluire nelle istanze unitarie risorgimentali, e cioè il socialismo internazionalista che con Battisti si farà fulcro dell'irredentismo nella sua fase conclusiva, ed il cattolicesimo politico che con De Gasperi aderirà alle tesi annessioniste trionfanti dopo la prima guerra mondiale.
Nodi fondamentali, comunque, di questa storia trentina sembravano a Corsini essere da un lato la questione nazionale, centro primario del dibattito e della lotta politica delle differenti forze in campo e tema assorbente logicamente tutti gli altri problemi che altrove dominavano la vita pubblica e dall'altro quello, ad esso nella regione alpina fortemente collegato, dell'autonomia amministrativa. Il primo, tipico delle aree confinarie popolate da genti diverse per nazione, lingua, cultura, tradizioni e costumi, era certo, e non soltanto per lui, quello che consentiva di comprendere l'unità ed insieme il senso dell'intera vicenda del Trentino moderno, offrendone una chiave interpretativa di comprensione unitaria, capace di spiegare successivamente l'autonomismo, l'irredentismo, l'interventismo, l'annessionismo e all'opposto le differenti resistenze che questi movimenti suscitavano in chi non li condivideva perché filotirolese, austriacante o, comunque, conservatore. Il secondo, invece, e cioè quello dell'autonomia amministrativa, legato ad una differente e più articolata visione dei rapporti tra centro e periferia in un ordinamento statale, non soltanto gli appariva essere stato l'essenziale strumento di aggregazione ed al tempo stesso di salvaguardia degli italiani sotto la dominazione austriaca, ma gli sembrava pure un mezzo di protezione delle differenti minoranze etnico-linguistiche da proporre ancor oggi per la più civile ed ordinata convivenza di genti diverse specie in aree confinarie. L'approccio col quale Corsini ha affrontato in tanti suoi scritti il divenire storico dei complessi rapporti tra Trentino ed Alto Adige e, quindi, tra italiani e tedeschi nell'intera regione, non soltanto prima ma anche dopo la fine della Grande Guerra, è l'indice rivelatore di questa sua particolare sensibilità per la protezione delle minoranze e per la tutela giuridica di tutti i loro diritti.
Umberto Corsini amava il Risorgimento, i suoi ideali, i suoi valori, e naturalmente gli uomini che l'avevano fatto. Per questo, pur comprendendo che il decorso del tempo l'aveva reso un ciclo storico del tutto concluso, voleva che se ne mantenesse viva la tradizione e la memoria per l'avvenire. Questa era stata probabilmente la ragione prima della sua vocazione agli studi storici che professò tutta la vita, questo anche il motivo del suo insegnamento universitario, e questo, infine, il significato della sua adesione a quell'Istituto che, sul terreno della ricerca e