Rassegna storica del Risorgimento

Umberto Corsini. Commemorazioni. Comitato Trentino per la Stori
anno <1994>   pagina <257>
immagine non disponibile

Libri e periodici 257
Po. L'importante via fluviale, infatti, garantiva i commerci fra l'Adriatico e le opulenti città padane, e inoltre rappresentava un formidabile sistema difensivo sia per Venezia sia per Ferrara.
Alla vigilia della campagna d'Italia di Bonaparte, il Polesine era diviso fra Transpadana ferrarese, passata sotto la sovranità pontificia dopo il trasfe­rimento di Casa d'Este a Modena, e transpadana veneta, su cui sventolava il vessillo della Serenissima: in seguito le nuove e fondamentali tappe della storia polesana sono la caduta della Repubblica di San Marco, i Francesi e Campoformio, la Cisalpina e il Regno d'Italia. In tali anni di transizione le forti tensioni e l'acuto disagio fanno crescere il malcontento della popolazione per il regime napoleonico. Infatti, esso provoca, con la sfavorevole politica economica e sociale, un generale peggioramento delle condizioni materiali del ceto prevalente, quello contadino. Malgrado il Code Napoléon e la conseguente abrogazione di tutti i privilegi feudali, non migliorano i rapporti con le auto­rità centrali, sovente insensibili alle pur frequenti sollecitazioni degli ammini­stratori più avveduti per una diversa politica. L'insofferenza delle popolazioni, già alimentata dall'eccessivo fiscalismo e dai cattivi raccolti, dalla stagnazione dei commerci e dalle epidemie di bestiame, è acuita anche dall'introduzione della leva obbligatoria, resa necessaria dallo stato di belligeranza, pressoché permanente nella Francia di Napoleone. In breve tempo, il malcontento sfo­cerà nel brigantaggio, concentrato prevalentemente sulla riva sinistra del Po, con azioni violente contro i simboli dell'autorità costituita: gli incendi e le devastazioni di uffici pubblici, le distruzioni dei registri comunali e di quelli erariali saranno sovente opera di contadini e clero, uniti nel comune odio per gli occupanti. Dall'avversione alla politica francese maturerà, poi, tra gli anni 1817 e 1818, il risveglio contro l'Austria, e proprio nel Polesine si manife­steranno i primi conati insurrezionali del Risorgimento. Crespino e Fratta sono i luoghi dell'azione antiaustriaca; Foresti e Villa, Oroboni e Solerà, Fortini e Laudi sono i patrioti che pagano con lo Spielberg la loro coraggiosa scelta di libertà. Essi condividono le passioni e gli sconforti, i dolori e le gioie, le speranze e i molteplici progetti politici, che sono comuni agli uomini dell'Ot­tocento, durante l'arduo cammino per il riscatto nazionale. Ciò è vero in tutte le realtà geografiche della Penisola, là dove si concretizza la partecipazione di quanti anelano ad una realtà italiana diversa da quella offerta loro dalla con­tingenza storico-politica nata dai trattati di Vienna.
ALESSANDRO MANCINI BARBIERI
GAETANO NICASTRO, La Sicilia occidentale nelle relazioni ad limino dei ve­scovi della Chiesa marzarese (1695-1791) (Collana di atti, fonti e studi per servire alla storia della Chiesa in Sicilia, 3); Mazara, Istituto per la storia della Chiesa mazarese, 1989, in 8, pp. 334. L. 30.000.
GAETANO NICASTRO, La Diocesi di Mazara nelle relazioni ad limina dei suoi vescovi (1800-1910) (Collana di atti, fonti e studi per servire alla storia della Chiesa in Sicilia, 5); Mazara, Istituto per la storia della Chiesa maza­rese, 1992, in 8, pp. 391. S.p.
In campo storiografico sul tema delle relationes ad limina Apostolorum Petti et Pauli le opinioni si pongono su posizioni, a dir poco distinte. Gabriele De Rosa riconosce ad esse un'importanza più ridotta e circoscritta ri­spetto alle visite pastorali , che offrono a suo avviso una documenta-