Rassegna storica del Risorgimento

Umberto Corsini. Commemorazioni. Comitato Trentino per la Stori
anno <1994>   pagina <258>
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258 Libri e periodici
zione più diretta, più mossa e meno schematica!) e le considera una neces­saria integrazione 2) ma in definitiva rifiuta il responso sulla loro totale inu­tilità, formulato nel lontano 1935 da Gabriele Le Bras.3)
Franco Molinari e Lucia Turiello hanno espresso un avviso opposto, soste­nendo siano preferibili le visite ad lirnina , composte in maniera più medi­tata e più completa, alle visite pastorali , spesso semplici verbali stesi in termini burocratici, e alle visite apostoliche , disperse in una analisi fram­mentata e, addirittura in qualche passaggio, banale delle singole realtà parroc­chiali. La relatìo avvertono con ragione i due studiosi ha spesso il difetto di cadere nell'autocompiacimento ed è priva, o quasi sempre priva, di riferimenti alla situazione politica e a quella sociale. È talora esplicita, poi, nel vescovo relatore l' esaltazione del proprio operato.4* È uno scompenso, che abbiamo letto anche nei rapporti laici dei prefetti e che, una volta messo nel conto, non può portare ad una sottovalutazione della fonte storica, il cui studio si è andato moltiplicando in anni recenti e conta su un numero piuttosto consistente di contributi, riguardanti il Friuli, il Veneto, la Campania, la Puglia, la Calabria e la Sicilia.
Daniele Menozzi, in un'indagine pubblicata lo scorso anno, sottolinea a più riprese l'interesse ad una utilizzazione delle relazioni, che consenta l'ana­lisi storica di una chiesa regionale o nazionale .S)
Per quanto riguarda la Sicilia, prima dei lavori curati da Gaetano Nicastro, professionista in ben altro campo (è magistrato, consigliere di Corte di Cassa­zione), vanno segnalati il saggio di A. Longhitano riguardante la diocesi di Catania nel XVII secolo6) e quello di S.M. Pagano e G. Castaldo relativo alla diocesi di Piazza Armerina nei secoli XIX e XX.7*
Questi due volumi appaiono pubblicati con attenzione e con encomiabile cura filologica, e il merito di Gaetano Nicastro è innegabile anche per l'accor­tezza con cui ha saputo costruire la cornice attorno ai documenti ecclesiastici. Nicastro fornisce, infatti, dati ed indicazioni di indubbia sobrietà sia sui pre­suli, incaricati di reggere le diocesi della Sicilia occidentale, sia sulle popola­zioni, sia sul quadro politico, sottolineando le riflessioni, le considerazioni e i giudizi dei vescovi nei momenti cruciali e significativi.
VINCENZO G. PACIFICI
n G. DE ROSA, Vescovi, popolo e magia nel Sud. Ricerche di storia socio-religiosa dal XVII al XIX secolo, Napoli, 1983, p. 12.
2) Ivi, fi 416.
3) Ivi, pp. 434-435.
4> F. MOLINARI - L. TURIELLO, Clero secolare e clero regolare di Piacenza nelle Relationes ad lirnina del vescovo Scalabrini (1876-1905), in Archivio storico per le province parmensi, voi. XXXVII (1985), pp. 291-294.
9 D. MENOZZI, L'utilizzazione delle relationes ad lirnina nella storiografia, in Storia e problemi contemporanei, V (1992), n. 9, pp. 135-156.
6) A. LONGHITANO, Le relazioni ad lirnina della diocesi di Catania (1640-1646), in Sinam, II (1984), pp. 281-446.
fi S.M. PAGANO-G. CASTALDO, Le visite ad lirnina apostolorum dei vescovi di Piazza Armerina e le loro relazioni sullo stato della diocesi (1818-1920), in Archivio storico per la Sicilia orientale, LXXXIII (1987), fase. I-III, pp. 73-135.