Rassegna storica del Risorgimento
Umberto Corsini. Commemorazioni. Comitato Trentino per la Stori
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1994
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pagina
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259
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Libri e periodici 259
FRANCESCO VOLPE, Calabria: Storia e Cultura (1815-1922). Prefazione dì GAETANO (ZINGARI; Reggio Calabria, Larufla editore, 1992, in 8, pp. 160. S.p.
Il volume raccoglie saggi pubblicati nell'arco dell'ultimo ventennio, uniti da un filo comune ed utili sul percorso critico dell'autore, nato nell'analisi letteraria e maturato in una sintesi storico-culturale ampia ed impegnativa.
Due dei cinque saggi riguardano, il primo la Calabria cosentina in età risorgimentale e il secondo la Calabria dall'Unità al fascismo. Presentati per la prima volta in opere collettive, i due saggi, offerti isolatamente, conservano interesse per i dati e le indicazioni recati sulla situazione regionale, per il modo, talora originale, con cui viene letto il quadro variegato dell'area e della realtà calabresi.
Sono degne di apprezzamento pieno, poi, le pagine dedicate a Roberto Mirabelli, il primo deputato repubblicano eletto a Cosenza, una figura da non perdere per il ruolo originale e spontaneo ricoperto in seno alla sinistra italiana.
Nella prefazione di Cingari vanno raccolte e prese in considerazione, quale prova dell'orientamento assunto da sempre più larghi settori della storiografia, le parole di plauso sul costante impegno dell'autore a lumeggiare aspetti della storia calabrese non sempre adeguatamente valutati e, anzi, piuttosto emarginati dai più recenti studi sulle strutture economiche, certo fondamentali ma non esaustivi di una realtà istituzionale, sociale e culturale ben più complessa .
VINCENZO G. PACIFICI
Luigi Pianciani tra riforme e rivoluzione, a cura di ROMANO UGOLINI (Studi e ricerche dell'Istituto di Storia della Facoltà di Magistero dell'Università di Perugia, 9); Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1992, in 8, pp. 380. L. 50.000.
Nell'ultimo ventennio alcuni studiosi hanno iniziato, attraverso una serie di pregevoli lavori, un processo di revisione del Risorgimento umbro. È noto che soprattutto tra Otto e Novecento parecchi cultori di storia avevano sfornato numerose indagini su fatti e personaggi di quell'età, studi talora ricchi di notizie, attinte di prima mano direttamente dagli archivi, ma certo viziati da interpretazioni ideologiche e da un anticlericalismo che troppo spesso riduceva il moto risorgimentale ad una guerra di liberazione contro il Papa, un sentimento assai forte in questa regione, cuore dell'ex dominio pontificio. La storiografia più recente ha invece ormai ampiamente offuscato tale immagine del Risorgimento umbro mettendo in evidenza certamente le novità e le spinte alla modernizzazione che il nuovo assetto politico comportò per la regione ma anche i ritardi, l'erosione dei tradizionali riferimenti senza l'adeguata ricerca, da parte della nuova compagine statale, di assetti e abitudini più moderne. Episodi e personaggi fino ad allora rappresentanti in una sorta di vetrina agiografica sono venuti via via assumendo contorni e caratteristiche più corrispondenti al ruolo storico effettivamente esercitato. Basti, in questa sede, ricordare il volume di Ugolini del 1973 che per la prima volta inseriva gli avvenimenti umbri nel più ampio contesto delle alleanze diplomatiche europee,,} i volumi di Gian
D Cavour e Napoleone III nell'Italia Centrale. Il sacrificio di Perugia, Roma, Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, 1973.