Rassegna storica del Risorgimento

Umberto Corsini. Commemorazioni. Comitato Trentino per la Stori
anno <1994>   pagina <261>
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Libri e periodici
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Il rapporto tra Roma e Pianciani viene esaminato attraverso le relazioni di Romano Ugolini [Luigi Pianciani sindaco di Roma), di Vincenzo G. Pacifici {Luigi Pianciani rìjormaiore tra Gregorio XVI e Pio IX), di Livio Toschi {La Roma di Pianciani). Ugolini analizza l'azione svolta da Pianciani come sindaco di Roma, ponendo in luce la modernità della sua attività riformatrice in campo amministrativo. In particolare viene sottolineato come Pianciani volesse adot­tare per la Capitale dei provvedimenti che aveva visto ben attuati e con pro­fitto per la cittadinanza a Parigi e Londra. Le resistenze del Consiglio comunale verso esperienze così avanzate resero vani i tentativi di Pianciani al quale tut­tavia rimase la fama di esperto e profondo conoscitore di questioni ammini­strative nelle quali intervenne spesso anche in Parlamento. Vincenzo Pacifici ripercorre l'itinerario politico che Pianciani compie dal primo manifestarsi della vocazione riformatrice all'entusiasmo per il nuovo corso impersonato da Pio IX fino alla delusione per il suo improvviso arrestarsi, che porterà Luigi ad acco­starsi sempre più agli ideali rivoluzionari. Livio Toschi infine analizza il di­battito sullo sviluppo urbanistico della città in un momento assai delicato in quanto l'arrivo degli italiani avviò una profonda trasformazione urbanistica della città che dette origine a grandi problemi con il dovere di scelte ponde­rate in grado di non distruggere indiscriminatamente ma capaci di integrare nel nuovo organismo urbano i valori di quello antico.
La seconda sezione, che riguarda la genesi dell'originale posizione politica di Pianciani e la sua formazione culturale, si presenta come la più consistente con i saggi di Filippo Mazzonis {La formazione politica di Luigi Pianciani), di Aldo A. Mola {Il massonismo di Pianciani), di Leonardo La Puma {Luigi Pianciani e VHomme), di Giovanni Luseroni {Luigi Pianciani tra Repubblica e Monarchia nei primi anni Sessanta), di Franco Della Peruta {Pianciani e il socialismo). Mazzonis attraverso una vasta documentazione offre una chiave inter­pretativa per comprendere il percorso compiuto da Pianciani; distingue netta­mente il discorso sulla figura politica complessiva da quello sul sindaco e mentre nel primo caso approfondisce l'atteggiamento verso la concezione e la definizione di partito politico e quello più specifico riguardo ai partiti politici italiani del suo tempo, nel secondo caso delinea un modello di riferimento che si avvicina assai agli elementi fondamentali che caratterizzarono la dittatura così come allora si andava delineando nel dibattito intemo ad alcune nobili frange della democrazia italiana e come del resto andava consolidandosi e trion­fando nella Francia di Napoleone III. Aldo A. Mola ha analizzato, sulla scorta di un'ampia ed interessante documentazione inedita, l'azione massonica di Pian­ciani dimostrando come il suo massonismo non consisteva semplicemente nel-Timpegno assiduo verso casi strettamente locali, legati al territorio italiano o più semplicemente a quello ancora più limitato della sua sfera di azione poli­tica ed economica, ma era invece collocato in un processo di laicizzazione della vita pubblica nazionale, nel quadro di una rivoluzione europea, sostenuta da una nuova educazione sociale. Leonardo La Puma esamina un periodo essen­ziale della biografia di Pianciani e cioè la direzione che egli ebbe de L'Homme, un giornale rivoluzionario sul quale scrissero Ì più bei nomi della democrazia europea, da Mazzini ad Alcksander Herzen, da Victor Hugo a Charles Ri-bcyrolles. Giovanni Luseroni ha invece esaminato Pianciani dopo il suo ritorno dall'esilio e sulla base di una nuova documentazione ha ricostruito i rapporti con i maggiori esponenti democratici italiani; l'accento tuttavia è posto sul particolare legame di stima che s'instaurò con Vittorio Emanuele II, un legame duraturo nel corso degli anni successivi. Franco Della Peruta, che al Convegno svolse la relazione finale, ha cercato di evidenziare i temi nuovi emersi dai