Rassegna storica del Risorgimento

Umberto Corsini. Commemorazioni. Comitato Trentino per la Stori
anno <1994>   pagina <263>
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Libri e periodici
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AA.VV., Coroginnìca. Saggi sulla ginnastica, lo sport e la cultura del corpo, 1861-1991, a cura di ADOLFO NOTO e LAURO ROSSI, iconografia a cura di Paolo Ogliotti e Aldo Russo, presentazione di Bruno Grandi, introduzione di Antonio Papa; Roma, La Meridiana Editori, 1992, in 8, pp. 400. L. 50.000.
PATRIZIA FERRARA, L'Italia in palestra. Storia, documenti e immagini della gin­nastica dal 1833 al 1973, presentazione di Bruno Grandi, prefazione di Mario Serio; Roma, La Meridiana Editori, 1992, in 8, pp. 341. S.p.
Il tema dell'educazione fìsica nell'Italia unita è stato a lungo eluso dalla storiografia. Ancor più di quello dello sport, a proposito del quale Stefano Pivato con ragione osservò che nel nostro paese, fra i maggiori consumatori di sport, il tema non è mai stato oggetto di convincenti sistemazioni ed e stato spesso delegato alle estemporaneità sociologiche dei giornalisti sportivi o alle improvvisazioni giornalistiche di sociologi di mestiere (I.D., Le pigrizie dello storico. Lo sport fra ideologia, storia e rimozioni, in Italia contempo­ranea, 174, marzo 1989, p. 17).
Recentemente Tommaso Detti e Marcello Flores hanno avvertito che, a partire dall'articolo di Pivato, nuovi interventi testimoniano una maggiore atten­zione per la storia dello sport: ma che sarebbe prematuro parlare di una sen­sibilità diffusa e consolidata (ANTONIO GIBELLI, I terzini della borghesia di Stefano Pivato, in Ludus. Sport loisir, anno I, n. 1, aprile 1992, pp. 119 sgg.).
Vanno perciò sottolineate sia la nascita di una rivista quale il citato tri­mestrale Ludus, sorto come espressione di un nuovo e sempre più ampio movimento di pensiero che ha posto al centro della propria riflessione lo sport, inteso non più come pretesto per divagazioni colte, ma in quanto "fatto so­ciale totale**, come soggetto autonomo di conoscenza (Riccardo Grozio, Edito­riale, ivi, p. 5); sia l'ampia ricerca di Gaetano Bonetta, Corpo e nazione. L'edu­cazione ginnastica, igienica e sessuale nell'Italia liberale, Milano, Franco Angeli, 1990, che dedica all'educazione ginnastica duecento delle sue quattrocentoset-tantatré pagine.
E mentre Alberto Brambilla, docente di Letteratura italiana presso l'Isti­tuto Superiore di Educazione Fisica di Verona, riservava penetranti notazioni al De Amicis esperto di ginnastica e scrittore di sport (De Amicis: paragrafi eterodossi, Modena, Mucchi, 1992), uscivano, col contributo e per iniziativa della Federazione Ginnastica d'Italia, nell'ambito delle manifestazioni promosse in vista del 125 anniversario della sua nascita (1869-1994), i due importanti volumi di cui ci occupiamo.
Patrizia Ferrara, funzionaria dell'Archivio Centrale dello Stato e responsa­bile della sezione Archivi fascisti , ricostruisce organicamente la storia del­l'universo ginnastico italiano basandosi prevalentemente, per l'Ottocento, sulla documentazione degli organi centrali dello Stato, conservata nell'Archivio Cen­trale dello Stato, in considerazione del carattere nazionale che si è inteso dare a questo lavoro (p. 21). Tra tutte quelle consultate, precisa l'Autrice, la fonte archivistica di maggior pregio e interesse, giacché offre la possibilità di ulteriori approfondimenti storiografici, è quella del ministero della Pubblica Istruzione, che ha reso possibile mettere a fuoco da un lato la figura e l'attività di ginna-siaichi quali Costantino Reyer, Pietro Gallo, Carlo e Francesco Ravano, Ales­sandro La Pegna, Giovanni Orsolato e Francesco Cajol, dall'altro le vicende delle società ginnastiche (ricchissima la documentazione sulla Società Ginnastica di Torino, che grazie anche alla presenza dell'unica scuola governativa per mae-