Rassegna storica del Risorgimento
Umberto Corsini. Commemorazioni. Comitato Trentino per la Stori
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1994
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266 Libri e periodici
pastorale che pure, come avverte Aldo Alessandro Mola nella Premessa, va appressata e rispettata nelle intenzioni ultime anche da parte di chi non ne divida il proposito o rimanga riluttante allo specifico richiamo ecclesiale. Esposito è studioso serio, ossia disposto, dinanzi all'irrefutabile eloquenza dei documenti, a modificare giudizi espressi in passato.
Allo storico dell'Italia liberale raccomandiamo pertanto i capitoli dedicati ai rapporti tra Francesco Domenico Guerrazzi e il presule livornese mons. Girolamo Gavi; fra don Bosco e Urbano Rattazzi; tra Garibaldi e il barnabita Ugo Bassi; fra mons. Augusto A. Vicentini, vescovo dell'Aquila dal 1881 al 1892, ed il pittore Teofilo Patini; tra Bartolo Longo, fondatore nel 1875 del Santuario mariano di Pompei, e Giovanni Bovio. Per la loro redazione Esposito ha pazientemente scandagliato l'Archivio Segreto Vaticano, l'Archivio storico diocesano di Livorno, l'Archivio Centrale dello Stato, l'Archivio di Stato di Alessandria, la Biblioteca Apostolica Vaticana, l'Archivio dei Padri Barnabiti, l'Archivio Generale dell'Ordine dei Padri Predicatori, l'Archivio Generale del-Plstituto della Dottrina Cristiana dell'Aquila, l'Archivio Bartolo Longo di Pompei e l'Archivio del Grande Oriente d'Italia, oltreché una fitta pubblicistica.
Egli ne ha tratto documenti che non possono essere sottovalutati. Ragionevoli motivi di spazio ci suggeriscono di citare, a mo' d'esempio, unicamente la delibera dell'adunanza della Giunta del Grande Oriente circa il manifesto con cui la Massoneria livornese si era associata alle pubbliche onoranze tributate alla memoria di mons. Gavi in occasione della traslazione della sua salma nella cattedrale cittadina (4 febbraio 1897). Riconosciute le virtù civili e patriottiche del defunto vescovo Girolamo Gavi, le quali indistintamente si esercitarono a favore di persone di ogni condizione e di ogni pensiero; considerando che queste qualità morali del Gavi furono riconosciute alla sua morte da tutta la cittadinanza livornese, tanto che, ad invito di F. D. Guerrazzi, alle sue esequie partecipò ufficialmente la Magistratura Municipale; considerando che mediante la partecipazione di tutta la cittadinanza alle onoranze che si rendevano in breve al defunto, venne tolto ad esse il carattere di dimostrazione settaria, che avrebbero indubbiamente avuto se fossero state promosse ed eseguite soltanto dai clericali; considerando che i Massoni hanno innegabile diritto di associarsi, nella loro qualità di liberi cittadini, a qualunque dimostrazione che non contraddica ai principi fondamentali dell'Ordine; considerando che l'atto sottoscritto in nulla contraddice a questi princìpi; la giunta ritiene che i Fratelli, i quali firmarono il manifesto per le onoranze al defunto vescovo Girolamo Gavi, fecero atto incensurabile . Il verbale fu firmato da Giuseppe Amelio Costanzo, Ettore Ferrari, Beniarnino Pandolfi-Guttadura, Luciano Morpurgo e dal Gran Maestro Ernesto Nathan, il quale del resto non chiuse mai pregiudizialmente ai cattolici in linea con l'evoluzione della società italiana l'accesso al fronte riformatore da lui opposto alle forze conservatrici imperniate sul Papato, come ha recentemente dimostrato Romano Ugolini.
CLAUDIO SPIRONELLI
MICHELANTONIO SENA, La filosofia di F. De Sanctis; Napoli, Nuove Edizioni Tempi Moderni, 1992, in 8*, pp. 102. L. 13.000.
Con questo saggio, l'autore si propone di mettere in rilievo la specificità del pensiero di De Sanctis, che nell'ambito dell'hegelismo meridionale ha sempre occupato un posto di rilievo. Il tema centrale della sua filosofia