Rassegna storica del Risorgimento
Umberto Corsini. Commemorazioni. Comitato Trentino per la Stori
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272 Libri e periodici J
forze contrastanti, che derivavano proprio dal carattere semi-contadino degli operai e che rendevano talvolta di fatto il mercato del lavoro molto meno elastico di quanto appariva in superficie. Quando l'Autore affronta il problema dei costi di produzione, infatti, emergono tre aspetti della gestione economica delle imprese cotoniere: il peso fortissimo del costo di acquisto della materia prima, quello rilevante delle spese generali ed il costo del fattore lavoro, più contenuto rispetto ad altri.
Interessante, infine, è l'individuazione delle vecchie e nuove famiglie della classe cotoniera , che avevano rappresentato per mezzo secolo le sansimo-niane classi industriose di fronte ad una struttura sociale e politica oggettivamente arretrata. Tra i grandi pionieri dei cotonifici lombardi (Ponti, Borghi, Cantoni, Candiani, Turati) oppure tra gli ultimi cotonieri dello slancio industriale die interessò l'Italia a partire dal 1896 (Feltrinelli, Sironi, Mazzucchelli, Tomasini, Pastorelli e molti altri) o ancora tra gli industriali forestieri, soprattutto svizzeri (Schmidt, Niggeler, Kupfer, Forster e molti altri) si trovano personaggi che giunsero presto a formare grandi complessi aziendali ed altri che non oltrepassarono lo stadio della piccola e media impresa. Agli inizi del Novecento, inoltre, nonostante gli ostacoli che la mentalità classica dell'imprenditore-proprietario poneva al principio della delega del potere, si formò uno strato non esiguo di managers provvisti di doti tecniche ed organizzative di tale livello che l'industria cotoniera, per quanto abbarbicata su modelli strutturali monolitici e tradizionali, non potette più farne a meno.
VITTORIA FERRANDINO
ROSANNA BASSO - ANTONIO CASSIANO - ORNELLA CONFESSORE - ANNA LUCIA DENITTO - ANTONIO FINO - Lucio GALANTE - MARIO MARTI - CARMELO PASIMENI REGINA POSO - MARIA MARCELLA RIZZO - ANGELO SEMERARO, Storia di Lecce dall'Unità al secondo dopoguerra, a cura di Maria Marcella Rizzo; Bari, Laterza, 1992, in 8, pp. 844. L. 70.000.
In uno dei passaggi chiave della densa introduzione Maria Marcella Rizzo ha avvertito, cogliendo il senso più. vero e il motivo più concreto dell'intera ricerca, che politici e amministratori, proprietari, finanzieri e commercianti, ecclesiastici e semplici devoti, benefattori e poveri, intellettuali e artisti sono indagati in rapporto ai luoghi istituzionali in cui operano e ai posti della sociabilità: militanze politiche e scelte amministrative, ricchezze e investimenti, spinte caritative e interventi assistenziali vengono esaminati insieme al tipo di carriere pubbliche e professionali, alle pratiche culturali e devozionali, all'istruzione ricevuta e impartita, alle vocazioni intellettuali, alla produzione artistica . È un compito complesso, articolato e difficile, assolto pienamente tanto dal punto di vista informativo quanto da quello storiografico.
La Rizzo, nel continuare lo sguardo d'insieme, sottolinea gli aspetti salienti dei diversi saggi, notando le caratteristiche del capoluogo salentino. Tra di esse merita di essere segnalata, cosi da spiegare l'impronta ottocentesca, novecentesca e contemporanea, la scarsa conflittualità di classe , cui si contrappone l'atteggiamento déW* élite poh'dea cittadina che in alcuni suoi rappresentanti teorizza e porta avanti tra Otto e Novecento un programma che vuole provvedere "ai bisogni di ogni classe di cittadini" .
Maria Marcella Rizzo firma anche il primo contributo, intitolato L'elite