Rassegna storica del Risorgimento

Umberto Corsini. Commemorazioni. Comitato Trentino per la Stori
anno <1994>   pagina <276>
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276 Libri e periodici
degli studi sul socialismo. Unica annotazione critica: perché manca una pre­fazione? Non sarebbe stata utile come serena riflessione su questo centenario, fuori dalle spesso strumentali polemiche dell'oggi?
FRANCESCO GHIDETTI
MAURIZIO RIDOLFI, II PSI e la nascita del partito di massa. 1892-1922; Bari, Laterza, 1922, in 8, pp. 304. L. 45.000.
In un saggio, apparso in un 1992, ancora ricco di titolo sul PSI, Leo Valiani, pieno di simpatia, di comprensione e, sia consentito, di giustificazioni, riconosciuto il fallimento della rivoluzione sovietica, arriva a sostenere che il riformismo deve ritrovare efficienza .l)
Innanzitutto viene rilevata da Ridolfi la scarsa spinta propulsiva data e ricono­sciuta ai congressi nazionali, all'indomani della crisi di fine secolo. La condanna dell'accademismo è nel contempo dimostrazione di una non ancora conseguita solida organizzazione politica.
Ridolfi osserva poi le contraddizioni insite nella costituzione del partito con una accentuata autonomia del gruppo parlamentare e nella conformazione policentrica degli organismi dirigenti . Anche la costituzione materiale , rea­lizzata nello statuto del 1919 dal gruppo dirigente massimalista, interessato ad una generale centralizzazione della vita organizzativa, avrà vita eifimera e naufragherà con la scissione di Livorno.
Ridolfi dedica poi notevole attenzione al ed. socialismo nell'urna , e, se appaiono fondate su ricerche e dati conosciuti largamente le pagine riguar­danti gli aspetti elettorali politici e quelli parlamentari, vanna considerate '.ed apprezzate le pagine sul socialismo municipale, sulla estrazione sociale degli iscritti e dei rappresentanti del partito nelle realtà locali. Sono elementi assunti, dato il ritardo e la complessità delle ricerche, per campione ma tali da prestarsi a credibili analisi interpretative.
A questo proposito l'Autore esclude si possa parlare di un appiattimento del PSI sulle figure di Ferri, Turati e Labriola e pone in risalto il quadro, ricco di tipologie differenziate . Implicitamente rifiuta quella storiografia (ma sarà poi giusto attribuirle questa etichetta?), che ha inseguito i tanti, piccoli leaders di provincia fino a farne tanti piccoli Marx.
Personalmente, però, non portiamo il giudizio all'estremo: la conoscenza degli esponenti minori locali è utile per saggiarne l'eventuale approdo nelle assemblee amministrative, il ruolo da loro svolto in quelle sedi e la eventuale fortuna nell'ambito politico.
I capitoli sulla propaganda, sui simboli, sui riti pubblici, sul tempo libero, sull'associazionismo e sulla cultura di massa, sintesi di diverse precedenti ri­cerche, sono interessanti come è interessante il volume nel suo insieme per dimostrare come gli obiettivi, la mentalità, in una parola la filosofìa di vita del mondo socialista, fossero antitetici e alternativi al mondo borghese e a quello cattolico e come, in definitiva, fosse impossibile trovare punti di con­tatto e fosse impossìbile compiere tratti di strada in comune.
VINCENZO G. PACIFICI
l) L. VALIANI, Un secolo di movimento socialista, in Nuova Antologia, CXXVII (1992), fase. 2183, luglio-settembre, p. 69.