Rassegna storica del Risorgimento

Livorno. Storiografia. Secolo XIX
anno <1994>   pagina <292>
immagine non disponibile

292
Francesco Ghidetti
politico filellenico. È qui che l'elemento italiano si incontra con quello ellenico, dal momento che molti, studenti greci vengono in Italia per laurearsi o per perfezionare i propri studi, specialmente in medicina e in legge. E il passo dall'impegno culturale a quello politico è breve: sì crea un'affinità di interessi, di passioni, in un alternarsi di gioie e dolori, tra studenti e professori. Si crea una sorta di Internazionale Liberale che vede, ad esempio in Pisa, il professor Carlo Pigli di Arezzo al centro di una fratellanza d'anime fra studenti greci, còrsi e italiani.2) Il rapporto non è più di subordinazione tra scolaro e docente, ma di reciproco ammaestramento: nasce così un corpo unico formato da ele­menti diversi per nazione, lingua, religione, eppure paradossalmente così unito, così sicuro della propria volontà di essere Nazione libera e indi­pendente.
Nessuno, o quasi, fra i Grandi dell'Italia risorgimentale, man­cherà di pronunziarsi sul problema greco: da Mazzini a Cavour, da Crispi a Garibaldi, fino a Vittorio Emanuele II. E ancora dalla Grecia passerà, morto Garibaldi, il filone garibaldino: nel 1897 e nel 1912-13 in occasione delle Guerre balcaniche. H mito di Garibaldi in Grecia3* sarà sempre potente fattore di suggestione politica.
Infine, il dato economico, o per meglio dire, commerciale, che però non può essere assolutamente disgiunto da quelli sopra sommaria­mente elencati: molti greci si trasferiscono in Italia, impiantano attività commerciali e, se la fortuna li aiuta, sovvenzionano le cause nazionali italiana e greca con moneta sonante. Prendendo come esempio la Toscana, va detto che spesso la loro è una posizione privilegiata, non solo finan­ziariamente, ma anche politicamente: se agli orecchi della polizia giun­gono voci di un coinvolgimento di greci negli affari politici, ben poco il Buon Governo può fare. Troppo utile, perché fonte di guadagno per lo Stato, è infatti la presenza dei commercianti greci in Toscana, che va incoraggiata anche a costo di dover chiudere un occhio o tutti e due.
Ma c'è anche il rovescio della medaglia. Il clima sino a qui de­scritto è solamente emotivo, passionale, tipicamente romantico (ricordia­moci che il momento culminante del filellenismo si ha negli anni Venti). La realtà è ben diversa. L'immagine dell'Eliade trasfigurata dalla potenza del mito si stempera dapprima, per far posto poi ad una cocente delu­sione. I libri letti, le discussioni fatte nei circoli politici non sono più sufficienti per capire il vero volto della Grecia moderna e contemporanea.
Cfr. E. MICHEL, Maestri e scolari dell'Università di Visa nel Risorgimento nazionalet Firenze, Sansoni, 1949, passim,
3 Per uno sguardo d'assieme, si veda Garibaldi e il filellenismo nel XIX secolo, Atene, Istituto italiano di cultura, 1985.