Rassegna storica del Risorgimento
Livorno. Storiografia. Secolo XIX
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1994
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Il filellenismo a Livorno
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Non ci sono le ombre dì Pericle, Simonide, né degli eroi greci. C'è qualcosa di più duro. Innanzitutto, l'ostilità dei patrioti greci stessi, che quanto a ferocia non sono probabilmente inferiori al Turco. C'è uno Stato che non esiste e che deve essere ancora tutto costruito. C'è la sofferenza fisica, lo scarso vitto, le armi che non funzionano o funzionano male. E poi, ancora, manca quella prospettiva cosmopolita in nome della quale tanti giovani sono partiti. L'ambiente è povero, misero. I giovani europei che partono animati da così nobili ideali si trovano in un ambiente ostile, che poco somiglia alle descrizioni che hanno letto nei testi classici; si sentono sperduti, lontani da casa, a combattere per una causa che non esiste. E questa delusione amarissima può essere sopportata da veterani dell'esercito piemontese, ma non tollerata da giovani animati e armati di soli ideali.
Ma, in concreto, che cosa accade a Livorno? Vediamolo, attraverso un esempio che ben sintetizza lo stato d'animo di giovani tornati coi piedi per terra dopo l'esaltazione psicologico-let-teraria indotta dalla lettura dei classici.
Nel 1822, l'Auditore di Livorno Falconcini, in una lettera riservata alla Presidenza del Buon Governo, racconta per sommi capi l'avventura di alcuni giovani livornesi e toscani andati a combattere nell'isola di Hydra per l'indipendenza della Grecia.
Provenienti da Idra scrive il Falconcini scontano la contumacia in questo Lazzaretto San Rocco per aver pratica il 7 giugno [stanno cioè scontando la quarantena] [...] Giuseppe Masi [...] Francesco Righìni [...] Giovanni Danielli. Raccontano che furono costà [a Firenze] sedotti per servire in Grecia da Francesco Bartolucci di Livorno, il quale gli iste] diresse a Spiro Vitali di questa Città, che procurò loro nel 14 settembre un imbarco per Idra con direzione per Odessa. Che quindi là i Nazionali, le Truppe e gli stessi Principi Maurocordato ed Ipsilanti gli riceveron freddamente, e che dovevano in prima armarsi a proprie spese per essere incorporati, e formar poi una specie di complotto in numero di 96 per avere un poco di pane ogni tre giorni Che egual trattamento è fatto ai Francesi, Alemanni, e quasi agli stessi nazio nali greci per lo che vi è anarchia nel Paese, e disordine, ed indisciplina nelle armate. Che i deponenti partirono da Idra il 10 detto dello scorso marzo, lasciandovi un tal Balomelli fiorentino, ed un tal Bencini pure di Firenze che contemporaneamente imbarcò per Nizza. Il Danielli pensa di arruolarsi nelle milizie toscane. Il Masi di tornare a far lo scritturale [...]. Il Righini di venire a vivere del proprio a Firenze... .4)
Finito l'entusiasmo, dunque, ognuno dei tre giovani ha un solo obiettivo: tornarsene a casa propria, a lavorare tranquillamente, rien-
4) ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE, Carte del Buon Governo-Segreto (d*ora in poi ASF, BGS), 1822-1824, filza 4, aliare 35.