Rassegna storica del Risorgimento
Livorno. Storiografia. Secolo XIX
anno
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1994
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pagina
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307
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II filellenismo a Livorno 307
delle indubitate conferme sul carattere turbolento del giovine greco Marino Paolato Focca, ho creduto immediatamente opportuno [...] di apporre al di lui passaporto nel giorno di ieri, il visto buono per uscire da tutto il Granducato passando per Firenze . Il Focca risiedeva a Siena, senza carta di soggiorno, dal novembre del 1822 e il Bargello individuava in lui un pericoloso
insinuatore delle massime antisociali ai suoi condiscepoli, e dicesi [...] che abbia fanatizzato i fratelli Gaetano e Antonio Fabbri di Casale e Giuseppe Bosi della Badia a San Salvatore ed altri ancora. I primi due, seguendo le sediziose suggestioni, si pretende con fondamento che siansi recati al loro nativo paese colla veduta di far denaro, e indi passare in Grecia con indirizzo del medesimo [cioè del Focca] .
Dunque, si chiarisce il ruolo del giovane studente, ruolo tipico in quel periodo: arruolare volontari per combattere in Grecia. Dopo la descrizione della gioventù traviata dal Focca, che qui tralasciamo perché trascorsa a Siena, il suddetto Bargello descrive anche i vizi morali del Nostro. Le tinte sono fosche e degne di un romanzo di appendice: Si vuole inoltre che abbia sedotto la Rosa figlia della vedova Francesca Danesi, di figura piuttosto sconcia, e brutta di viso, e che questa debole fanciulla abbia impegnato delle robe di casa e una cartella di dote . Non solo, ma il Focca, oltre ad insidiare T onestà delle femmine è fecondo di raggiri e dà ad intendere che aspetta delle cambiali da Napoli, che deve ricevere delle sovvenzioni dal Segretario del Sommo Pontefice [...] e intanto [...] vive a scapito di chi li [sic] presta fede . Insomma, un vizioso ed uno scroccone questo giovane rivoluzionario greco che il 13 maggio scrive una supplica, ma, come abbiamo visto, senza successo. Marino Paolato Focca deve abbandonare la Toscana, il Granducato e i suoi studi di giurisprudenza.
Ma al di là dei vizi dello studente di Smirne, ciò che interessa sottolineare è la fitta tela cospirativa creata in Toscana da questi agenti greci e la loro indubbia capacità psicologica di reclutare volontari e raccogliere denaro per la causa ellenica. Inoltre, va annotata la ricettività degli italiani al tema della liberazione della Grecia dal giogo ottomano. Peccato sia difficile quantificare il numero degli appassionati di vicende politiche elleniche: certo è che, ancora una volta, viene riaffermato nettamente il clima rivoluzionario delle università.
Fino ad ora, abbiamo visto come fossero quattro le categorie sociali impegnate nella politica filellenica: intellettuali, studenti e professori, nobili, militari. Ma l'elenco non si ferma qui. Ne diamo un esempio,
W Ibidem.