Rassegna storica del Risorgimento

Societ? geografica italiana. Abissinia. Secolo XIX
anno <1994>   pagina <311>
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LA SOCIETÀ GEOGRAFICA ITALIANA I E LA SPEDIZIONE IN ABISSINIA DEL 1870
1. La concomitanza dei lavori del taglio dell Istmo di Suez1* con gli inizi del moto unificatore italiano, ed ancor più la prossimità della sua inau­gurazione, avvenuta il 17 novembre 1869, con la presa di Roma (corsero neanche dieci mesi fra i due avvenimenti), sembravano quasi segnare il destino mediterraneo della nuova Italia, il cui re Vittorio Emanuele II non aveva mai disdegnato i vaticini di quanti, esploratori missionari e uomini politici, additavano nell'Africa e nell'Oriente la via da seguire per il suo sviluppo commerciale e industriale.2* Proprio Vittorio Ema­nuele II, che come è noto si serviva di una sorta di diplomazia paral­lela per affrontare e tentare di risolvere le più gravi questioni di poli­tica estera legate all'unificazione nazionale,3) allo stesso modo si avvaleva anche di un numero, peraltro ristretto, di agenti, reclutati proprio tra quei missionari o ex-missionari e esploratori più intraprendenti per ta-
11 Sul significato politico e tecnico del taglio dell'istmo rimandiamo a Z. O. ALGARDI, Luigi Negretti l'Europa il canale di Suez, Firenze, 1989 (bibliografia pp. 371-383).
2) Sui prodromi del colonialismo italiano, v, R. CIASCA, Storia coloniale del­l'Italia contemporanea. Da Assai? all'Impero, Milano, 19402, pp. 11-70; G. VOLPE, Italia moderna, voi. I: 1815-1898, Firenze, 1973 (la ed., 1943), pp. 65-73; E. DE LEONE, Le prime ricerche di una colonia e la esplorazione geografica politica ed eco­nomica, in L'Italia in Africa, voi. II, Roma, 1955, pp. 1-76. Risentono in diversa misura del dima politico e culturale del secondo dopoguerra con l'avvio della poli­tica di decolonizzazione R. BATTAGLIA, La prima guerra d'Africa, Torino, 19732 (la ed. 1958); R. RATNERO, L'anticolonialismo italiano da Assab ad Adua (1869-1896), Milano, 1971; A, DEL BOCA, Gli italiani in Africa Orientale. Dall'Unità alla marcia su Roma, Bari, 1976. Tra i contributi stranieri, v. per tutti la sintesi di J. L. MIÈGE, L'imperialismo italiano dal 1870 ai nostri giorni, Milano, 1976 (trad. dt., la ed., Paris, 1968).
La prassi del primo re d'Italia di servirsi di una propria diplomazia è stato messo in rilievo e stigmatizzato da D. MACK SMITH, Vittorio Emanuele II, Bari, 1972, pp. 164-165. Tale prassi, che però non era estranea anche ad altri capi di Stato di quell'epoca (ed anche di epoche antecedenti e successive) non si sovrappo­neva all'operato del governo, ma nella maggior parte delle volte era integrativa ad esso.