Rassegna storica del Risorgimento
Societ? geografica italiana. Abissinia. Secolo XIX
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1994
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Carlo M. Fiorentino
stare il terreno sulle reali possibilità dell'Italia di raggiungere qualche obiettivo coloniale sulle coste occidentali od orientali dell'Africa, elargendo ad essi sovvenzioni e riconoscimenti pubblici
Nel gennaio del 1866, ad esempio, l'esploratore Orazio Antinori, che negli anni successivi legherà il suo nome alle prime spedizioni in Abissinia,4) aveva ottenuto un'elargizione sovrana di mille lire ed alcuni fuciliS] (forse da dare in dono a nome dello stesso Vittorio Emanuele II al Bey di Tunisi) per recarsi in Tunisia.6* L'esploratore umbro ufficialmente aveva intrapreso il suo viaggio per motivi scientifici, ed aveva in effetti reperito alcuni volatili ed altri animali rari da destinare alla collezione dello stesso Vittorio Emanuele II, come il rarissimo canis zerdo di Ginelin, che aveva quasi ridotto a domesticità .7) Inoltre l'Antinori, che si era condotto in quella sponda dell'Africa insieme al fotografo Enrico Cellai,8) doveva assolvere anche all'incarico, quasi certamente assegnatogli dal re,9) di fotografare i monumenti più insigni
Di nobile famiglia perugina, Orazio Antinori (1811-1882) si distinse nella campagna del 1848 al seguito dell'esercito del Durando. Fu un apprezzato ornitologo e uno dei maggiori esploratori italiani del tempo. Morì nella stazione di Let-Marefià in Abissìnia, dove si era recato nel 1876 con Giovanni Chiarini e Sebastiano S. Martini in quella che venne definita la grande spedizione. Cr. A. A. MICHELI, Orazio Antinori, Torino, 1941; e la voce di R. BATTAGLIA, in Dizionario biografico degli italiani (d'ora in .poi DUI), 3, Roma, 1961, pp. 464-467.
5> V. le note del capo del Gabinetto Particolare di Vittorio Emanuele II, conte Verasis di Castiglione, al direttore delle Regie Caccie, Firenze, 6 gennaio 1866, n. 27 (minuta) e a Elia, intendente generale della Real Casa, 18 gennaio 1866, n. 69/27, in ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO (d'ora in poi ACS), Gabinetto Particolare di S. M. il re d'Italia, anno 1866, fase. 27.
6> Sulle aspirazioni italiane alla Tunisia (che allora contava la presenza di circa ventimila nostri connazionali), ile quali riuscirono a coinvolgere in qualche misura anche uno statista freddo come Visconti Venosta, cfr. F. CHABOD, Storia della politica estera italiana dal 1870 al 1896, voi. I, Le premesse, Bari, 1951, pp. 541-545; E. DE LEONE, La colonizzazione dell'Africa (Algeria, Tunisia, Marocco, Libia), Padova, 1957, tomo I, pp. 269 sgg.; L. DEL PIANO, La penetrazione italiana in Tunisia (1861-1881), Padova, 1964, pp. 27 sgg.; G. MONTELEONE, Il governo italiano di fronte alla crisi tunisina del 1864, in Rassegna storica del Risorgimento, a. LXVII (1980), pp. 311-338.
7) Antinori a Verasis, Tunisi, 7 agosto 1866, in ACS, Gabinetto Particolare di S.M. il Re d'Italia, anno 1866, fase. 27.
*) Il Celiai, però, nel luglio del 1866 tornò in Italia per raggiungere suo padre al Campo di Garibaldi-, e partecipare così alla guerra contro l'Austria per la liberazione del Veneto iniziatasi il mese precedente (Antinori a Verasis, Tunisi 7 agosto 1866, lettera dt.).
*> Ciò si desume dal modo con cui l'esploratore si giustificava, nella lettera al Verasis del 7 agosto, del ritardo di questi lavori fotografici con la partenza del
CeM.