Rassegna storica del Risorgimento

Societ? geografica italiana. Abissinia. Secolo XIX
anno <1994>   pagina <320>
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Carlo M. Fiorentino
ad eccezione del primo presidente Cristoforo Negri.29) Questa attrazione e questo interesse non erano stati messi in moto soltanto dal taglio del­l'istmo di Suez e dalle possibilità che questo evento aveva dischiuso al commercio italiano; ma anche dalla spedizione inglese guidata da Sir Robert Napier nel 1867-68 contro il negus Teodoro e dalla fine di que­sti nell'amba di Magdala nell'aprile del 1868.30)
La spedizione militare inglese e la fine tragica del negus, infatti, non soltanto avevano prodotto nella pubblicistica del tempo un diluvio degli scritti sull'Abissinia . come con un certo sarcasmo aveva affer­mato il Negri,31) ma avevano fortemente colpito l'opinione pubblica eu­ropea, la quale temeva che con la scomparsa di Teodoro efferato tiranno sì, ma pur sempre sovrano cristiano in una terra dalla forte impronta pagana, il quale aveva combattuto l'anarchia feudale ed av­viato il proprio paese sulla strada della modernizzazione l'Abissinia piombasse in uno stadio di anarchia da cui presto o tardi avrebbe tratto
Negli anni Cinquanta, però, il Negri si era spinto nella qualità di capo della Direzione per i consolati e per il commercio a perorare presso il Cavour la causa dell'espansione commerciale in Abissinia, che aveva visitato in gioventù, come egli ricorderà anni dopo, con una serie d'almeno cinquanta viaggi (Discorso del 28 febbraio 1869, in Boll. S.G.L, fase. 3 (settembre 1869), p. 8). Sull'attrattiva che esercitava l'Abissinia nel Negri prima dell'Unità, anche in seguito alle suggestioni che gli provenivano da missionari del regno di Sardegna, come Guglielmo Massaia e Leone des Avanchers, v. R. BATTAGLIA, La prima guerra d'Africa, cit., pp. 59-62; e A. DEL BOGA, Gli italiani in Africa Orientale, cit., pp. 11-19.
W Il negus Teodoro o Theodoros II (Kassai del Kuara), incoronato dall'abuna Salama negus d'Etiopia il 12 febbraio 1855, era stato sostenuto negli anni Cinquanta e nella prima metà di quelli Sessanta dagli inglesi in opposizione al degiasmàc Ne-gusiè (a sua volta appoggiato dalla Francia), nella lotta per il dominio dell'Abis­sinia. Soprannominato il Napoleone d'Africa per le sue qualità militari, il negus Teodoro prevalse sul suo rivale Negusiè, che vinse ed uccise dopo atroci torture agli inizi del 1861. Il successo militare congiunto con tutta una serie di attentati contro la sua persona organizzati dai xas ribelli, accentuarono nel negus i già forti squi­libri mentali, che si esternavano in azioni di ferocia contro la popolazione locale, i missionari di ogni religione e gli esploratori di ogni nazione che avevano la mala­sorte di avventurarsi in Abissinia, Inevitabilmente Teodoro si mise contro anche i suoi protettori, specie dopo aver ridotto in cattività nel 1863 alcuni sudditi inglesi, tra cui il console a Massaua Duncan Cameron e un inviato del governo di Londra presso lo stesso Teodoro di nome Rassam. L'esercito inglese guidato dal Napier mosse contro Teodoro nel 1867, e dopo una campagna militare durata alcuni mesi senza scontri cruenti, finalmente nell'aprile dell'anno successivo riuscì a sbaragliare l'eser­cito abissino. L'atto finale della guerra anglo-abissina si concluse la mattina del 14 aprile nell'amba di Magdala, quando Teodoro, resosi conto della sconfitta, preferì uccidersi con un colpo di pistola nella bocca piuttosto che cadere prigioniero degli inglesi. Cfr. E. A. WALLIS BUDGE, A history of Ethiopia, Nubia Abyssinia. Ac-cording to the bieroglyphic inscriptions of Egypt and Nubia, and Ethiopian chro-nickes, London, [1928], voi, II, pp. 492-519. Anche la ricostruzione di questa vi­cenda in A. DEL BOCA, Gli italiani in Africa Orientale, cit., pp. 22-31.
si) Discorso del 4 dicembre 1868, in Boli S.G.L, fase. 2 (febbraio 1869), p. 7.