Rassegna storica del Risorgimento

Societ? geografica italiana. Abissinia. Secolo XIX
anno <1994>   pagina <324>
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Carlo M. Fiorentino
facevano sì che anche i maggiori contrasti passassero in secondo piano, e gli strali del presidente della S.G.I. cadessero un po' su tutti quanti i membri di quell'illustre consorzio,43* tranne che sul Correnti, maggiore e più insidioso antagonista dei suoi programmi boreali.44*
3. Non erano ancora cessati gli echi della spedizione militare inglese in Abissinia che si ritornò a parlare con una certa insistenza negli ambienti della S.G.I. di quella terra. Un articolo dell'Aminoli apparso sul Bol­lettino del settembre 1869 informava come circa tre anni prima era stata fondata nel territorio di Sciotel presso Cheren, la capitale dei Bogos in Abissinia, una colonia agricola da parte di alcuni italiani, tra i quali figuravano alla testa Giovanni Giacinto Stella,45* 1W. Ferdinando Bo-
erano volontari di primo arrivo ai miei ordini dieci anni fa; e in un'altra dei 10 dicembre 1870 allo stesso ministro della Pubblica Istruzione che aveva speso inutilmente una parola in suo favore presso i colleglli di gabinetto: Stimabile amico, da qualche parola che ho udito, devo argomentare che in diverse occasioni, ed anche recentemente, chiedesti per me giustìzia e favore. Io ti ringrazio ben di cuore: l'essere ingrato a chi brama di giovarmi, non è fra i difetti miei. L'effetto mancato non scema il debito di riconoscenza: te la professo completa. Ma dura sorte è la mia. Lasciando da parte i favori, io non parlo che di giustìzia. E con una causa giusta, e con un Avvocato par tuo, la giustìzia manca. Invano la reclamo da tre anni. [...] ora il mio morale è depresso: non bramo che il ritiro, e par­tendo il Governo per Roma, l'avrò (le due lettere sono conservate in ACS, Min. della Pubbl. Istruz., Ver sonale 1860-1880, fase. Negri Cristoforo).
43> In particolare il Negri mostrava insofferenza, tra i membri della S.G.I., per Michele Amari, colpevole nella sua qualità di vice-presidente della S.G.I. di aver nominato il Giglioli segretario provvisorio della stessa: Amari ha fatto gran male! E di tale uomo si fece un Ministro e un Senatore! (Negri a Correnti, Firenze, 22 marzo 1872, in MRM, Archivio Correnti, Carteggi, cart. 18, fase. 877, n. 25). E soprattutto mostrava animosità nei confronti dell'Antinori, da egli probabilmente ritenuto Inspiratore della politica africana della S.G.I.: io sempre ti pregai a met­tere alla porta Antìnori, o me. Ora il mio tempo è compito, e recedo colla convin­zione che con quel piloto indipendente, ed anzi imperante, nessun Presidente con­tinuerà (Negri a Correnti, 28 gennaio [1872], lettera cit.).
**> Al contrario del Correnti, il cui sguardo era orientato oltremare, al Negri stavano molto a cuore la partecipazione alle imprese polari, che egli non si stan­ca [va] mai di propagandare, in verità con poco successo (M. CARAZZI, La Società Geografica Italiana, cit., p. 27).
O Lo Stella era nato a Carcare (Genova), il 15 agosto 1822. Nel 1851 in­sieme al concittadino e lazzarista come lui Giuseppe Sapeto intraprese un viaggio nello Sciotel, tra i Bogos, per impiantarvi una nuova missione ed edificarvi una chiesa cattolica. Fedele alla S. Sede, ma anche a Vittorio Emanuele II che solle­citerà in varie occasioni a contribuire alla fondazione delle missioni cattoliche in Abissinia, nel 1866 lo Stella decise di uscire dall'ordine della Congregazione dei laz-zaristi alla quale aveva appartenuto: a tale risoluzione concorsero due fattori, uno di natura politica, l'altro strettamente personale. Lo Stella mal sopportava la su­premazia francese sulla congregazione lazzarista, e la politica del suo procuratore gene­rale, il francese p, Etienne, che tendeva ad eliminare del tutto la presenza italiana