Rassegna storica del Risorgimento
Societ? geografica italiana. Abissinia. Secolo XIX
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1994
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Carlo M. Fiorentino
dello Stella, intendendo eliminare la presenza italiana in quella terra. Nel settembre del 1867, venuto a mancare lo Zucchi, lo Stella pensò d'inviare la sua vedova a Firenze per chiedere consiglio ed aiuto alle autorità governative. La vedova Zucchi incontrò anche l'Antinori, che ebbe conoscenza così dell'esistenza della colonia dello Stella e dei gravi pericoli che correva.
Essa ricordava l'esploratore perugino descrisse con vivi colori le lotte che avevano dovuto sostenere contro la natura e gli uomini, e più con questa che con quelli. La conoscenza che lo Stella aveva del paese, delle lingue di quei popoli e delle loro usanze, la sua influenza ed il coraggio dei suoi compagni, valsero grandemente, se non a impedire del tutto le istintive scorrerie dei vicini, almeno a renderle rare e di poco conto; ma non così avvenne di quelle degli elefanti, dei rinoceronti e degli animali feroci contro i quali dovettero contrastare lungamente prima di riportarne vittoria [...].
Le cose dell'incipiente colonia erano avviate a buon fine, quando l'apparizione di alcuni stranieri condottisi probabilmente colà, coll'intenzione di surrogarsi ai pochi Italiani proprietari del luogo, suggerì allo Stella d'inviare la signora Zucchi in Italia. Quando ci avvenimmo in essa a Firenze il giorno appresso il suo arrivo, pareva decisa a correre tutte le sale dei Ministeri ed a giungere fino al gabinetto privato di S. M. il Re.5n
In verità, ancor prima dell'arrivo della vedova Zucchi a Firenze, il governo italiano era stato informato sulla fondazione della colonia italo-africana di Sciotel, ed il suo atteggiamento in proposito era stato alquanto incerto ed ambiguo.
Nell'agosto del 1867 il console italiano al Cairo riferiva al ministro degli Esteri di avere appreso dallo Zucchi dell'intenzione dei capi delle tribù dei Bogos di mettere a disposizione della colonia di Sciotel circa ventimila uomini, armati di lance e fucili, per costituire una comunità sotto la sovranità dell'Italia.52* A questo proposito, anzi, il degiasmàc Hailu, la cui famiglia da secoli esercitava la signoria sul territorio di Sciotel, aveva formalizzato con un atto scritto la donazione allo Stella ed allo Zucchi di quel territorio, proprio per porlo con la sua popolazione sotto l'influenza del nome italiano da stare come in antemurale all'espansione dei mussulmani egiziani .53) Il Negri, però, in qualità di
W O. ACNXXNOKX], Sopra una colonia italiana stabilita in Sciotel nel paese dei Bogos in Àbissima, in Boll. S.G.I., fase. 3 (settembre 1869), pp. 470-471.
Vignale a Campello, Cairo, 7 agosto 1867, s.n., in ASMAE, Archivio di Gabinetto 1861-1887, Miscellanea, busta 1497, fase. 14.
3f Bonichi a Menabrea, [novembre 1867] (minuta), in ASMAE, ivi. Il Bonichi era in contatto con il ministero degli Esteri (di cui era forse un informatore), almeno sin dal giugno di quell'anno, ed in una nota del mese successivo vi aveva inviato una relazione sul viaggio degli italiani da Massaua alla volta di Sciotel. In essa si criticava fra l'altro l'operato del governatore di Massaua (non il Munzinger, allora solo console francese), il quale aveva venduto agli italiani cinquanta cammelli,