Rassegna storica del Risorgimento
Societ? geografica italiana. Abissinia. Secolo XIX
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1994
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Carlo M. Fiorentino
di accompagnare ed assistere il Sapeto nella sua missione ad Assab; il secondo di accertarsi delle condizioni della colonia agricola dello Stella e recuperare i suoi manoscritti e la grammatica di lingua amarica da egli compilata prima di morire; l'ultimo scopo, infine, aveva un carattere prettamente scientifico che consisteva nel reperire prodotti vegetali e animali delTAbissinia ed arricchire così le collezioni italiane conservate nei principali musei della penisola.73'
4. I due naturalisti Beccari ed Issel s'imbarcarono il pomeriggio del 14 febbraio 1870 sul piroscafo Africa della Compagnia di Navigazione Rabattino, che il giorno successivo facendo scalo nel porto di Livorno raccolse il Sapeto. Il viaggio, disturbato sin dall'inizio da maltempo e da tutta una serie di grandi e piccoli inconvenienti, faceva subito intravve-dere che quella spedizione in Abissinia non era nata sotto una buona stella. L'Antinori aspettava i tre esploratori a Suez, dove si era recato per l'inaugurazione del Canale, e potè unirsi ad essi il 1 marzo, quando VAfrica approdò in quel porto. Otto giorni dopo il piroscafo della Rubai tino approdò ad Assab, dove il Sapeto, assistito dai suoi compagni di viaggio potè ratificare il 12 marzo il contratto con i capi dancali stipulato nel novembre dell'anno precedente. Il 15 marzo partirono tutti per la vicina isola di Darmachié, di fronte ad Assab, per ottenere la concessione in affitto da quel sultano; quindi in quello stesso giorno si diressero ad Aden, dove giunsero il 21 marzo, per cambiare il denaro a disposizione del Sapeto in talleri di Maria Teresa, l'unica moneta che circolava in Abissinia, e perfezionare cosi il contratto di acquisto di Assab e di affitto dell'isola di Darmachié. Quindi, mentre VAfrica proseguì per Bombay, gli esploratori fecero ritorno il 1 aprile ad Assab. Quattro giorni dopo vi fu la prima separazione: mentre il Sapeto rimase in quella Baia per provvedere alla costruzione delle prime baracche per la conservazione dei materiali della Rabattino, ed attendere qualche nave che lo riportasse in Italia, i tre naturalisti si diressero con una imbarcazione araba a Massaua, dove giunsero il 9 aprile. L'Issel sostò per alcune settimane in quel porto, per poi visitare l'isola di Dahlas ed altre limitrofe; l'Antinori ed il Beccari, dopo aver raccolto esemplari della flora e della fauna del posto, si diressero il 2 maggio alla volta di Cheren. Nel giugno successivo l'Issel ritornò a Massaua per poi dirigersi anch'egli alla volta della capitale di Bogos per rivedere i suoi compagni. Una volta riunitisi i tre naturalisti si diressero nel territorio di Sciotel alla ricerca di notizie sulla agricola colonia dello Stella. L'Issel
73) il Negri, però, nel già ricordato discorso del 13 marzo 1870 ai soci della
S.G.I. aveva asserito che gli esploratori italiani erano fino allora muniti solamente
di una istruzione provvisoria, la quale [doveva] surrogarsi con altra più comprensiva e meditata [Boll. S.G.I., fase. 4 (maggio 1870), p. 60).