Rassegna storica del Risorgimento

Societ? geografica italiana. Abissinia. Secolo XIX
anno <1994>   pagina <335>
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. . La Società geografica e l'Abissinia 335
voluto distruggere ogni influenza italiana in Africa , costringendo lo stesso Bonichi ad abbandonare prima la colonia agricola di Sciotel, e quindi la missione dei lazzaristi di Cheren, dove aveva trovato provvi­soriamente rifugio,m Lo sfortunato italiano era stato salvato dalla indi­genza e dalla prostrazione dall'arrivo dell'Antinoti, e quindi dall'appog­gio economico offertogli dal Correnti, che con una certa solerzia aveva richiesto ed ottenuto a questo fine anche il concorso economico dei suoi colleglli degli Esteri, della Marina e dell'Interno.83'
La spedizione Antinori-Beccari-Issel del 1870 aveva messo in luce, Insieme all'ostracismo delle potenze coloniali, già da tempo affermatesi in Africa, verso ogni tentativo dell'Italia di elaborare una politica com­merciale oltremare, tutta la potenzialità di un futuro sviluppo coloniale del nostro paese in Abissinia, che attraversava un periodo di anarchia e di guerra civile apertosi con la morte del negus Teodoro .M)
Era stato Gian Battista Beccari, autorevole consigliere della S.G.I., a perorare con una certa forza l'appoggio del governo italiano alla colo-
*8 Gian Battista Beccari a Correnti, [gennaio 1872], in ACS, Min. Pubbl. Istr., Personale 1860-1880, fase. AnHnori Orazio, G. B. Beccari, fratello di Odoardo, era uno dei .più giovani e brillanti consiglieri della S.G.I. Le notizie sul Bonichi e sulle vicende della colonia di Sciotel erano state fornite a G. B. Beccari dirette-mente dal fratello Odoardo al suo rientro in Italia.
M> Correnti a Lanza, Firenze, 27 febbraio 1871, n. 678 (minuta), in ACS, ivi. Il Bonichi, appena raggiunto dagli esploratori italiani, consegnò loro i manoscritti dello Stella, consistenti in grammatiche e dizionari della lingua arnarica, ritenuti dal Correnti estremamente preziosi (Correnti a Visconti Venosta, Firenze, 25 gennaio 1871 [minuta], in ACS, Min. Pubbl. Istr., Personale 1860-1880, fase. Antinori Orazio). Nel 1872 lo sfortunato socio dello Stella si ritirerà in Egitto, riuscendo ad ottenere da quel governo un compenso di L. 700. Morì il 20 ottobre 1877 a Heluan in totale miseria.
Da alcuni documenti conservati presso l'Archivio storico del Ministero degli Affari Esteri, si evìnce però che la colonia italo-africana non sparì affatto, e che essa fu diretta per molti anni ancora dalla figlia dello Zucchi, Emma, che si era unita in matrimonio dopo la morte del padre con il suddito inglese (ma italiano di origine) Gaetano Carnara, direttore delle Poste egiziane in Massaua, esercitando sul territorio di Sciotel la propria signoria. La Zucchi, che aveva ereditato i diritti del padre su quella terra, alla fine degli anni Ottanta cedette la colonia con gli annessi diritti all'architetto Francesco De Lorenzo, il quale sin dal 1873 si era occupato in­sieme alla Zucchi della sua direzione. Dal 1889 al 1910, cioè per oltre vent'anni (senza tenere conto degli altri quindici anni spesi in Sciotel) il De Lorenzo spin­gerà il governo italiano, senza alcun successo, a prendere .possesso del territorio di Sciotel (ASMAE, Ministero dell'Africa Italiana, Posizione 31/1, fase. 1-5).
**> Tale drammatica situazione in cui versava l'Abissinia dopo la morte del negus Teodoro l'aveva sperimentata lo stesso Antinori, che si era lamentato nella sua corrispondenza col Correnti per il tempo perduto durante la sua spedizione, a causa delle condizioni eccezionali dell'Abissinia, ove regna in permanenza .la guerra civile dalla morte ài re Teodoro in poi (Antinori a Correnti, Roma, 18 marzo 1872, in ACS, ivi).