Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Genova. Secolo XIX
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1994
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Bianca Montale
Il dibattito si allarga nel corso del 1835, anno in cui il colera aumenta il numero di orfani, di vedove, di questuanti. Mentre Brignole Sale propone al ministro Pralormo un progetto di esdebitazione di ospizi ed ospedali che hanno accumulato Tingente debito di 2.790.620,31 lire,28' alcuni membri dell'aristocrazia genovese formulano i loro suggerimenti sul modo di far fronte al pauperismo. Il marchese Giacomo Spinola inoltra un progetto per la distribuzione delle elemosine ; ci sono a Genova molti poveri, ma anche molte facoltose famiglie . Propone una Congregazione superiore di Carità composta da soci contribuenti, i quali si assumono precisi impegni compensati da indulgenze e vantaggi spirituali. Ogni parrocchia deve essere sede di una commissione (art. 18); deve essere compilato un registro generale con la popolazione della parrocchia, in cui sia indicato il numero dei bisognosi (art. 20). Norme precise regolano la raccolta delle elemosine, la tenuta dei conti, il modo di impiego dei fondi: che devono servire a procurare lavoro, vitto, vestiario. Il presidente della Congregazione deve essere l'arcivescovo (art. 28), ed un ruolo di grande rilievo hanno i parroci. La Congregazione superiore deve amministrare l'intera massa delle elemosine affidate alle confraternite: dalla composizione di ogni commissione sono rigorosamente escluse le donne
Antonio Carrega a sua volta invia un manoscritto sul modo di rendere meglio profitevoli (sic) le istituzioni per i soccorsi ai poveri di Cristo : gli accattoni più maliziosi e arditi strappano denaro non meritato; bisogna visitare personalmente la dimora del povero, conoscerlo,
lomeo Bermondi al Primo Segretario di Stato, Div. 3, n. 787., 11 aprile 1835. Allegata al verbale della Commissione del 5 marzo.
2 A.S.T., 102. Ducato di Genova, Giunta Speciale degli Spedali n. 1553, Genova 4 giugno 1835. A Pralormo. Progetto di esdebitazione degli ospizi. Le pratiche relative al problema iniziano nel febbraio 1835, e comprendono note di Gian Carlo Brignole e dello stesso Brignole Sale; osservazioni (4 maggio) dell'avvocato Generale Bermondi, ed infine una relazione del 20 giugno 1835 di Castelborgo al re. Su di essa l'appunto: S. M. ha approvato e firmato il contro accennato progetto . Il piano prevede i rimborsi ai creditori entro 50 anni: nei primi 25 anni verranno esdebitati i capitali infruttiferi, nei 25 successivi quelli fruttiferi.
2 A.S.T., 102. Riservata n. 5237, Div. 3 - Manoscritto datato Genova, 14 de-cernbre 1835. Nota: il marchese Giacomo Spinola manda un suo progetto per soccorrere i poverelli di Genova . In esso si parla di semplice economia delle elemosine che ora si danno in alimento all'ozio, alla gozzoviglia, alla scioperatezza e propone i regolamenti di una Congregazione che muniti dell'approvazione di Sua Santità e corredati di molte indulgenze si pensa di offerire alla pietà dei Genovesi e raccomandare alla carità e alla religione {sic) di ogni cristiano . Gli articoli complessivi sono 54: i soci della Congregazione eretta sotto l'invocazione dello Spirito Santo devono versare una quota ed assumersi compiti e incarichi, e godranno di speciali indulgenze.