Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Genova. Secolo XIX
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1994
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La mendicità a Genova
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poste fatte, e in qualche caso attuate in diversi paesi, sono la realizzazione di colonie forzate; la trasformazione dei mendicanti in agricoltori; la fondazione di scuole per artisti e operai. E ancora, associazioni di mutuo soccorso; asili per l'infanzia; dormitori per i poveri; casse di risparmio; comunità di vitto; case di rifugio per giovani povere; case di correzione, case libere di lavoro. Ogni ipotesi presenta punti deboli: le case di industria sono insufficienti a mantenersi, e sono al tempo stesso opificio e prigione. Quaglia auspica da parte sua associazioni volontarie di persone benefiche per la rigenerazione dei mendicanti.42* È una tesi che svilupperà dettagliatamente in un saggio pubblicato sulla Rivista Ligure nel 1843. Il suo piano consiste nell'assegnare a ciascun povero che è nel caso di mendicare un padre temporaneo scelto tra i membri di una lista di persone che spontaneamente ne farebbero offerta, e che si incaricherebbe di esercitare tutti gli uffici o doveri della paternità fra cui il primo sarebbe quello di metter il povero in caso di guadagnarsi da vivere . Ciò deve valere per uomini, donne, fanciulli, persone nate di civile condizione o plebee, colpiti da infortunio, giovani abbandonati, ex carcerati. Non la vita comune fra i mendici come nei ricoveri, non prigionia, non lavoro ciecamente comune, non spese che assorbano gran parte dei proventi, ma l'attività vigilante, oculata, benefica del padre . Le case di ricovero, alimentate dalle offerte, non hanno sicurezza finanziaria; con depóts pieni di vecchi e infermi si limitano a sfoltire per qualche tempo la città dagli accattoni, ma ne rimangono infeste le strade e le campagne. La mancanza di lavoro e i soccorsi mal governati sono tra le cause più comuni della mendicità. Per abolire l'accattonaggio ci sono istituzioni preventive e correttive. Tra le prime, quelle già indicate nel suo saggio del 1840: leggi organiche sul lavoro, asili infantili, scuole di mestiere, paternità temporanea, mutuo soccorso, casse e banchi di prestito, istruzione. Tra le seconde ospizi per gli infermi, temporanea paternità, case di lavoro, colonie agricole, case penitenziarie e di correzione. Per Quaglia il denaro non manca, poiché numerose sono le famiglie agiate e caritatevoli, e non numerosi i mendici: 2.698, secondo il Cevasco perché il genovese è per indole laborioso, e rifugge dal vivere scioperato .43) I dati statistici di qualche anno prima sono dunque considerati validi. Rimane però il sospetto che troppa miseria sfugga ad ogni controllo, e che i censi-
42) LUIGI ZENONE QUAGLIA, Dell'estinzione della mendicità, ossia brevi comi" derazioni sui metodi sinora pubblicati e nuove proposte per ottenere un tal fine, Genova, 1840.
**) L. Z. QUAGLIA, Poche parole sulla mendicità, cit., in Rivista Ligure, 1843, pp. 113-120.