Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Genova. Secolo XIX
anno <1994>   pagina <510>
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510 Bianca Montale
menti siano riduttivi. Anche l'idea di paternità temporanea appare uto­pistica, e di non facile realizzazione.
C'è la diffusa convinzione che la carità privata possa sopperire alle necessità. In realtà i bilanci degli enti benefici sono inquietanti: il mu­nicipio contribuisce vistosamente (nel '39 verserà in un anno 382.000 lire per ospedali ed Albergo, più 60.000 per gli esposti, su di un bi­lancio di 1.460.000 lire) senza riuscire ad appianare totalmente il deficit. Lo Stato rimane estraneo, se si eccettua un contributo regio all'Istituto dei Sordomuti.44*
La Gazzetta di Genova, foglio ufficiale del governo, non fa cenno di quanto potrebbe apparire negativo nella vita della città, e si limita a rendere nota l'attività dell'Associazione di Nostra Signora della Prov­videnza. Invece il Lunario del Signor Regina del 1843, strenna in ver­nacolo attenta alla vita quotidiana dei genovesi, denuncia una situazione che definisce insopportabile per una città civile, che suscita le proteste dei forestieri.45>
Antonio Brignole Sale, sempre attento al degrado della città, fa pre­sente il 16 luglio 1842 alle autorità di Governo a Torino che riesce [...] difficile il mantenere nell'ospizio accattoni e vagabondi; per man­canza di mezzi, e anche, malgrado la vastità del complesso, per pro­blemi di spazio.46*
Il ministro Gallina il 3 gennaio 1843 chiede la formazione di una commissione temporanea per l'erezione di un ricovero destinato ai men-dici di Genova. L'iniziativa procede lentamente, e solo a fine anno (26 dicembre) si riunisce un comitato di cui fanno parte rappresentanti della nobiltà (Tommaso Spinola, Ademaro De Mari, Carlo Doria di Dolceaqua, Camillo Pallavicini, Cataldi) e dell'amministrazione comunale (Brusco, Mol-flno). Occorreranno poi oltre dieci anni per concretizzare quanto solle­citato dal Governo, per molte ragioni ma soprattutto per la difficoltà
*) Descrizione di Genova e del Genovesato, cit., voi. II, pp. 253-277. I bi­lanci 1844 dell'Albergo dei Poveri, di Pammatone, dell'ospedale Incurabili, del Ma­nicomio risultano in passivo, mentre è in pareggio l'Istituto Sordomuti. Sugli in­troiti. dell'Albergo dei Poveri incidono pesanti spese di personale e di gestione, che riducono la capacità di assistenza agli ospiti, i quali superano comunque le 1.700 unità. Su 363.150,10 lire di rendite, ne restano per il mantenimento dei poveri 249.081,84. Sui bilanci comunali, vedi Descrizione, cit., voi. II, pp. 458-464.
4*> Lunario genovese compitato dal Signor Regina, Genova, Pagano, 1843, p. 119. Apparenti miserabili che domandan a limoxina ma sun povei de meste [...] e se ninte no piggitan sotto voxe i giastemmìan [...] Questa cosa l'è insoffribile in cittae civilizza" i foesté fan blatterfi.
W Archivio deH'Amministrazione Municipale 1798-1860, pacco 1153, Titolo 59, Opere pubbliche, conservatori e stabilimenti di pubblica beneficenza.