Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Genova. Secolo XIX
anno <1994>   pagina <511>
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La mendicità a Genova
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del reperimento fondi, malgrado l'impegno dei nomi più noti dell'ari­stocrazia genovese.47*
Per l'ottava riunione degli scienziati italiani Genova si mobilita per offrire agli ospiti una degna veste esteriore. I mendicanti devono spa­rire dalla circolazione, ed in questo senso si muovono le autorità locali. La Descrizione di Genova e del Genovesato ridimensiona drasticamente i numeri del Cevasco, che già erano sembrati a taluni approssimati per difetto, indicando soltanto 840 poveri erranti .48> Il dato desta più di una perplessità, perché ci si chiede dove sia finita la folla di cui si è parlato in questi anni: probabilmente per la circostanza, e minac­ciati di arresto, gli accattoni si dileguano temporaneamente: è sufficiente allontanarsi appena fuori della ristretta cerchia cittadina per sfuggire ai controlli. Comunque anche molti degli erranti censiti per ragioni di evidente prudenza si nascondono; gli altri vengono fermati, e sistemati all'Albergo, o, come qualcuno afferma, nelle carceri: almeno questa è la voce raccolta da più parti. È comunque impensabile che la mendicità sia improvvisamente quasi scomparsa, se si pensa che ancora nel 1852 si faranno petizioni per liberare la città dal vergognoso vituperio [...] che i forestieri si fanno meraviglia di vedere in una città sì florida ed opulenta tanti suoi figli ciechi, stroppi {sic) e mutilati e vecchi cadenti annichiliti nelle pubbliche vie e alle porte delle Chiese, che con i loro lamenti fanno pietà .49) Comunque il capo della Polizia Luciani chiede a Paulucci il 28 agosto 1846 di poter usare il fondo accantonato per il deposito mendicanti per mantenere durante il congresso in carcere per­sone malfamate e sospette. E il 12 settembre il sindaco Ricci scrive al Governatore accennando a retate: l'Albergo dei Poveri non può man­tenere più di cento mendicanti, ma il numero eccede la capienza. Una parte potrebbe essere collocata nel locale di S. Ignazio. I dati ufficiali sono assolutamente improbabili: mentre i mendicanti arrestati nel 1842, per le nozze di Vittorio Emanuele, erano 170, ora sarebbero solo 39. Ma la lettera del sindaco contraddice a questa affermazione.50*
47> Ibidem. R. Segreteria di Stato Interni, Torino 3 gennaio 1843. La riunione del Comitato che avverrà al palazzo arcivescovile, presidente il card. Tacimi, il 19 gennaio 1844, si porrà come fine immediato la raccolta di fondi sufficienti per l'ini­ziativa. Gli esponenti della nobiltà e della finanza genovese contribuiscono a sotto­scrizioni per molti enti benefici diversi, e questo crea difficolta per la formazione dei capitali consistenti necessari,
**> Descrizione, cit,, II, p. 491. I mendicanti sarebbero 329 maschi e 511 fem­mine; i detenuti nelle carceri 647 maschi e 155 femmine.
9 A.S.G., Prefettura Sarda, Ricovero di mendicità, pacco 245.
* Archivio di Stato di. Genova, Prefettura Sarda, pacco 244, n. 1056 - Con* gresso degli Scienziati.