Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Genova. Secolo XIX
anno <1994>   pagina <513>
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La mendicità a Genova
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zionano gli enti genovesi, pubblicate agli atti, manifestano un comples­sivo entusiasmo, lasciando tuttavia trasparite, velato, qualche rilievo non secondario. A Genova, ad esempio, mancano scuole pubbliche gratuite femminili; negli istituti di educazione si insegnano pratiche religiose, ed è carente invece la parte educativa e civile che parve rimanersi stazio­naria alle antiche e primitive costumanze . Perché molti enti benefici non uniscono patrimonio e sede per minore spesa? Genova ha bisogno di un istituto per i ciechi, di un ricovero di mendicità, di una cassa di mutuo soccorso, di un locale adatto per le carceri. Su questo pro­blema (prigioni malsane, invivibili, superaffollate) si stende un velo af­fermando che si van preparando provvide riforme . Manca un ospe­dale infantile. A raccogliere gli accattoni manca un ricovero: sono già state raccolte 200.000 lire, ma non si è rinvenuto un locale adatto; l'Albergo non è aperto a questa pubblica piaga nello spazio attuale per orfani, cronici, ciechi. Bene invece per quanto riguarda il manicomio, di recente costruzione, e le antiche istituzioni create dalla Repubblica di Genova (Pammatone, gli Incurabili, l'Albergo) che, come nota Vin­cenzo Ricci polemicamente, hanno problemi finanziari anche perché man­cano sovvenzioni governative.W) Questa, in sintesi, la situazione nel 1846: in questa sede il discorso è necessariamente sommario, ed è solo un punto di partenza per un'indagine più vasta e completa.
Solo nel 1854, con uno stanziamento straordinario di 10.000 lire da parte del re, verrà acquistato un, locale in Paverano come sede del ricovero dei mendicanti: tutta la nobiltà, e tutta la Genova che conta, si impegneranno nei vari sestieri per raccogliere fondi che permettano all'iniziativa di sopravvivere. L'istituzione avrà grosse difficoltà finanziarie, e nel '58 Cavour, di fronte a suppliche e solleciti, prometterà un con­tributo per il 1860.55)
tifiche appare come il più. tenace assertore della pericolosità dell'istituzione sia il capo della Polizia di Genova Luciani. Egli insiste ripetutamente sulla debolezza del Governo ; non ha dubbi sul doppio senso a politica allusivo dei discorsi fatti; paragona all'Associazione Agraria la società genovese, accusata di segreti fini costituzionali, concludendo: con simili discorsi le loro società saranno soppresse. Lazzari concorda con questa tesi, Note di Lazzari del 12 e 25 marzo 1846, di Lu­ciani del 5 e 22 marzo.
5*) VINCENZO RICCI, Cenni statistici, ài. Ricci sottolinea che, mentre a Torino le opere pie hanno avuta restituita la pienezza delle loro rendite, questo non è accaduto per Genova; è un'implicita accusa al governo che privilegierebbe la capi­tale, ponendo invece in difficoltà la beneficenza genovese. Chiede quindi una parifi­cazione con le istituzioni subalpine.
55) A.S.G., Prefettura Sarda, pacco 245; Ricovero di Mendicità. A partire dal 1851 il municipio e l'Intendenza intensificano gli sforzi, raccogliendo fondi e dona-