Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Risorgimento. Protestantesimo
anno
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1994
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pagina
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520
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520 Giorgio Spini
chiere, e un certo Gay, vittima delle imprudenze commesse da Stanislao Bonamici nella spedizione di libri da lui stampati e braccati dalle sospettose autorità subalpine. Sarebbe divertente saperne qualcosa di più. Fino da ora, comunque, c'è da chiedersi se certi contatti di Lorenzo Valerio con persone e ambienti protestanti e soprattutto ginevrini siano state una sua peculiarità, ovvero un fatto comune anche ad altri liberali subalpini. Anche per rispondere a questo interrogativo, però, non c'è altra via che quella della paziente indagine filologica di cui il lavoro di Adriano Viarengo come editore del Carteggio Valerio, è un esempio magistrale.
In conclusione, dai due volumi finora pubblicati del Carteggio Valerio si ricava che il modello ginevrino e i rapporti con amici protestanti ebbero un'importanza non trascurabile nella vita del Nostro e nelle battaglie da lui condotte fra il 1837 e il 1848. Non è il caso di esagerare questa importanza per amor di tesi: Valerio fu tutto fuorché un convertito al Réveil evangelico come il conte Guicciardini. Però non è esagerato dire che la sua personalità trasse un arricchimento innegabile da certe frequentazioni riformate. Ce ne è abbastanza per farci attendere con impazienza la comparsa dei prossimi volumi del Carteggio, a cominciare da quelli relativi agli anni 1848-49, in cui anche per il Piemonte si pose concretamente il problema della libertà religiosa. E dunque ce n'è più che abbastanza per formulare a Adriano Viarengo un caloroso augurio per la prosecuzione del suo bel lavoro.
GIORGIO SPINI