Rassegna storica del Risorgimento

Commemorazioni. Matteo Fantasia
anno <1994>   pagina <523>
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Amici scomparsi 523
tondo l'alta figura culturale e morale di Matteo Fantasia, la sua tenacia di studioso e di cittadino, la sua ansia di giustizia sociale, il senso forte della tradizione coniugato con l'autentica e pluralistica apertura verso le mete del futuro, l'abito severo dell'uomo capace non solo di riflettere e parlare, ma soprattutto di testimoniare e di agire in difesa degli ideali ritenuti sacri ed irrinunciabili. In altra sede, il comitato barese dell'Isti­tuto dedicherà a Matteo Fantasia occasioni di studio e valutazione del­l'ampia e prodigiosa sua attività di politico, di amministratore, di stu­dioso e di infaticabile organizzatore di cultura. Qui consentitemi di sof­fermarmi, brevemente, solo sugli ultimi due aspetti.
H nostro Matteo, nato a Conversano di Bari il 13 luglio 1916 da famiglia contadina di cui egli sarà sempre fiero, dopo un'iniziale attività artigianale, iniziò gli studi classici nel prestigioso Liceo locale intitolato a Domenico Morea, e li proseguì sino al raggiungimento delle due lauree in Lettere e in Filosofia. Fine, colto ed apprezzato docente di lettere la­tine e greche, poi preside di Scuola media superiore sino al 1978, meda­glia d'oro al merito della pubblica istruzione, cultura e arte, Fantasia ha esplicato nella sua intensa e produttiva vita culturale una notevole atti­vità saggistica e pubblicistica, testimoniata dai suoi scritti su Massimo d'Azeglio, Gaetano Salvemini, mons. Giuseppe Maria Mucedola, Giuseppe Massari.
Di particolare ed apprezzabile rilievo scientifico appaiono i due vo­lumi dedicati alle Relazioni detta Società Economica di Terra di Bari (1810-1845), le pubblicazioni Aldo Moro nei miei ricordi e Appunti per una storia del movimento dei cattolici a Conversano, il volume su I Papi Pugliesi, i suoi bellissimi Racconti della prigionia, prefati con gran­dissima finezza dal prof. Giumella, l'interessante Vita pugliese: racconti e ricordi.
Si tratta, certamente, di una produzione intellettuale corposa per mole e rilevante per vastità di sapere e di ambiti.
Ma, a modesto avviso di chi vi parla, ancora più grande, valida e indimenticabile si mostra quell'attività culturale di Don Matteo che non si vede a colpo d'occhio, ma nella quale egli seppe profondere il meglio di sé. La sua lunga, quotidiana, infaticabile e illuminata opera di guida del comitato barese dell'Istituto, di cui resta testimonianza scritta nelle sue Relazioni alla presidenza nazionale, nelle Introduzioni ai ben sette ponderosi volumi degli Atti dei nostri convegni di studi risorgimentali, sempre puntualmente pubblicati tra il 1981 e il 1993, nonché a quelli su Garibaldi e la Puglia, Michele Viterbo e 11 mondo di Giovanni Bovio. Né possono trascurarsi i primi 9 numeri della rivista Risorgimento e Mezzogiorno, un'altra sua creatura fortemente voluta e certosinamente se­guita. Non credo che si dorrà nessun componente del nostro direttivo provinciale, se qui affermo, pubblicamente, che la stampa di tutte queste opere è stata possibile soltanto per l'impegno del presidente Fantasia.