Rassegna storica del Risorgimento

Commemorazioni. Matteo Fantasia
anno <1994>   pagina <542>
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Libri e periodici
mine del volume alcune sede a parte: copialettere, rapporti serali e avvisi teatrali. In appendice la ricercatrice ha inserito un utilissimo glossario e una ricca bibliografia.
Un'opera dunque di grandissima utilità per i ricercatori, spesso assillati, nel nostro paese, da inventari inadeguati quando non mancanti. L'avere a disposizione 612 pagine è quasi troppo bello per essere vero e di questo non resta che essere grati all'impegno di Roberta Cristofori ed al Comune di Parma che ha curato la pubblicazione.
MARIO ZANNONI
Vincenzo Pianciani al figlio Luigi. Carteggio 1828-1856, a cura di STEFANIA MA-GLIANI, voi. I, 1828-1842, voi. II, 1843-1846, voi. Ili, 1846-1849 (Istituto per la storia del Risorgimento italiano. Comitato di Roma. Collana Idee e realtà, nn. 15-17); Roma, Gruppo Editoriale Internazionale, 1993-1994, in 8, pp. V-570, V-586 e VI-445. S.p.
Nell'ultimo decennio diversi studiosi e ricercatori hanno posto la loro at­tenzione su Luigi Pianciani, figura che, nonostante il ruolo assunto nelle vicende risorgimentali tra il 1846 e l'Unità e la presenza politica tutt'altro che secondaria nel trentennio successivo, è stata per lungo tempo sostanzialmente dimenti­cata dagli storiografi.1*
Gian Biagio Furiozzi, d'altra parte, ha dimostrato gli errori in cui sono incorsi sul conto di Pianciani storici illustri, che lo hanno confuso con un parente gesuita e ne hanno storpiato addirittura il nome. 2)
Gli studi sull'Italia risorgimentale e sul periodo unitario danno talora l'im­pressione di essere ripetitivi, minuziosi al limite dell'esagerazione con il risul­tato di trascurare e, alla meglio, di non curare con l'attenzione necessaria fatti, uomini e momenti di rilievo, talaltra, poi, sulla scia di fortunate correnti storio­grafiche d'oltralpe, si preoccupano del particolare, del quotidiano dimostrato at­traverso episodi occasionali, tali da non poter essere assunti come prove reali e documenti autentici di vita.
I primi due volumi dell'epistolario di Vincenzo Pianciani al figlio Luigi co­prono il periodo 1828-1842 e 1843-1 giugno 1846, giorno in cui viene annunziata la scomparsa di Gregorio XVI, il terzo interessa l'arco 4 giugno 1846-6 maggio 1849 ed il quarto si chiuderà con la morte di Vincenzo, avvenuta nell'ottobre 1856.
La recensione può e deve segnalare l'utilità delle lettere, che scorrono come lento, quasi quotidiano fotogramma di una realtà sociale, ricostruita con nota­zioni meno pettegole rispetto a quelle di De Cesare, con passaggi di morale evan­gelica e con uno stile non arduo, ma non può seguire i fatti minuti, le notizie spicciole e la lunga serie di persone ricordate. Può e deve, invece, segnare i pas­saggi salienti sul piano politico, notando il modo e l'attenzione, con cui venivano vissuti momenti di grande risalto.
Le prime lettere risalgono agli anni, in cui sono naufragate le speranze e le aspettative della Restaurazione consalviana, e proseguono, segnalando il travaglio
M flF. MAZZONI, Luigi Pianciani frammenti, ipotesi e documenti per una bio-grafia politica, Roma, 1992, p. 7.
9 G. B. FURIOZZI, Luigi Pianciani presidente del Consiglio provinciale dell'Um­bria, in Luigi Pianciani tra riforme e rivoluzione, a cura di R. Ugolini, Napoli, 1992, p. 281.