Rassegna storica del Risorgimento

Commemorazioni. Matteo Fantasia
anno <1994>   pagina <543>
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Libri e periodici 543
francese del 1830 (è in questo frangente che Pianciani manifesta la mentalità con­servatrice, più volte emersa, affermando che i sovrani sono tutti perdenti se riconoscono nel popolo il diritto di cambiarli), nel 1838 le perplessità suscitate dai rapporti con il Regno di Napoli in occasione della cessione dei territori di Benevento e di Pontecorvo. Ancora alla Francia si guarda nel 1842, prendendo in esame gli effetti della morte del duca di Orléans, dei risultati elettorali con i liberali, in maggioranza a Parigi e battuti nei dipartimenti, e della forza del Go­verno, sostenuto da un avversario leale come Thiers ed osteggiato dai disperati .
Nel secondo volume meritano attenzione i giudizi sulla situazione nelle Le­gazioni e nel Regno di Napoli, oggetto di costanti richiami nelle lettere di Vin­cenzo a Luigi, e tanto forti sono le preoccupazioni da far osservare di vivere in tempi che bisogna contentarsi anche di questa [tregua] .
Sulle condanne eseguite a Bologna nel maggio 1844 Piancìani, con animo ostile e severo, scrive che le persone esecutate erano rei di tanti delitti die il pubblico non ha potuto prenderci alcuna parte in favore .
I sentimenti di Vincenzo, di fronte ai movimenti insurrezionali (che si tratta di sentimenti e non di posizione politica contraria) sono palesati più che al­trove con il commento alla tragica conclusione dell'azione dei fratelli Bandiera, uccisi dalla reazione popolare nel giugno 1844: questo fatto mi ha fatto pia­cere perché spero che si persuaderanno questi matti birbi di non seccarci più oltre .
La contrapposizione con i settori, che avversano lo Stato ecclesiastico, di­viene eclatante in occasione del moto di Rimini (settembre-ottobre 1845): per Piancìani canaglie sono questi che chiamansi liberali, e che in realtà sono veri ladri .
La lettera con cui viene annunciata la scomparsa di Gregorio XVI contiene anche una rinnovata condanna per i matti , che abbondano in Romagna e che troveranno questa è la certezza espressa castigo da chi ne ha i mezzi .
Dal commento riflesso di Pianciani senior apprendiamo dell'avversione di Piancìani junior per Gioberti, la cui opera Primato degli Italiani è, in spregio delle idee liberali, reputata uno di quei libri di moda che passano colla moda stessa, e che dopo qualche giorno vanno a cessare d'esistere nel mondo letterario .
In ripetute occasioni Vincenzo detta istruzioni e suggerimenti oppure invia notizie sul contrabbando. Particolarmente interessante è la linea seguita da Luigi e condivisa da Vincenzo: la linea dell'utilizzo nella lotta dei pentiti .
Nel 1839 e nel 1844 Pianciani padre si abbandona a due pronostici, am­bedue smentiti dai fatti, riguardanti l'elezione al soglio pontificio dei cardinali Falconieri e Carafa.
Sintomo, infine, della mentalità dell'uomo, una mentalità specchio di tante altre, radicata nel tempo ed insensibile al nuovo, respinto acriticamente, è il giudizio espresso in occasione di un eccezionale avvenimento di cronaca. Di fronte ad un infelice esperimento di volo, compiuto il 5 dicembre 1842 dal gio­vane bolognese Antonio Comaschi, commenta acidamente: Son contento che sia finito giacché spero che così non se ne parli più, avendosene parlato anche troppo, ed i giorni destinati al volo sono giorni perduti, giacché tutti gl'impie­gati scappano e gli affari dormono.
E* pleonastico rilevare l'importanza del periodo e la capillarità degli studi compiuti ma l'epistolario nel suo terzo volume offre spunti utili per la rico­struzione degli ambienti, delle mentalità, delle sensazioni e delle reazioni di fronte ad avvenimenti fondamentali e sconvolgenti per lo Stato.
La prima lettera è scritta alla vigiHa dell'apertura del Conclave, che, a di­spetto dei pronostici, eleggerà dopo 4 soli scrutini, Mastai vecchio amico di Vincenzo Pianciani e della famiglia. Pianciani segue e discute i fatti politici e i