Rassegna storica del Risorgimento

Commemorazioni. Matteo Fantasia
anno <1994>   pagina <544>
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544 Libri e periodici
provvedimenti del nuovo pontefice, mostrando timori e preoccupazioni per gli eccessi nelle Romagne e per le pressioni dei liberali.
L'ironìa fa da sottofondo ad alcune delle lettere, che in molti altri casi sono possedute dal pessimismo sia sui molti mali politici , sia su quelli finanziari.
H 24 agosto 1847 coglie la novità dei propositi di Pio IX, che presto ed amaramente sfioriranno, dopo il rifiuto ad appoggiare quel partito liberale moderato , ben visto da Pianciani. Venti giorni più tardi rileva l'approssimarsi di quella crisi che purtroppo mi sembra impossibile possa evitarsi, giacché il riscaldamento in altri paesi d'Italia è anche maggiore del nostro . Nel mese di ottobre mostra apprezzamenti per la linea moderata e savia del sovrano piemontese, non nemico né schiavo dei partiti politici. A gennaio del 1848, esalta e si esalta per l'amnistia, decretata da Pio IX, non senza avere, qualche tempo prima, elogiato il figlio per il lavoro pubblicato con il titolo Saggio sulla riforma delle prigioni nello Stato pontificio, un lavoro al passo con le idee del tempo ma non fastidioso a suo avviso per i conservatori e addirittura per gli stessi reazionari.
L'11 e il 12 febbraio, all'indomani del motti proprio della prima secolariz-zione nei ministeri, non nasconde la propria contenuta soddisfazione, perché, finché non si dirà la gran parola, non vi sarà mai pace e sicurezza nello Stato; tanto più che sembra che Torino e Toscana siano prossimi a fare qualche cosa . La gran parola (la costituzione) è concretizzata lo osserva rammaricato il 14 in Piemonte e pare vicina in Toscana mentre lo Stato pontificio rimane immobile e privo di novità. Finalmente il 15 febbraio è pubblicato lo Statuto fondamentale pel Governo temporale degli Stati della Chiesa tra il plauso generale ma, appena sei giorni dopo, non può negare che gli avvenimenti non si succedono, ma si precipitano .
Di notevole rilievo sono le considerazioni espresse alla fine di marzo: dopo la dichiarazione di guerra e l'ingresso in Lombardia di Carlo Alberto, rileva che in caso di naufragio dell'iniziativa sarà l'intervento dei francesi, il che non rappresenterà altro che un mutamento di padrone .
Gli impegni nella guerra di Luigi e la sua successiva partecipazione ai lavori dell'assemblea repubblicana creano un vuoto nel carteggio dal 31 marzo 1848 al 17 gennaio 1849 e dal 31 gennaio al 28 febbraio 1849.
Il volume è chiuso dalle lettere, che danno notizia delle cannonate francesi contro le mura di Roma. Mentre Luigi si allontana sempre di più, non solo fi­sicamente ma anche, e principalmente, ideologicamente, Vincenzo appare scon­volto dai drammatici eventi, desideroso di isolarsi, di vivere nella famiglia, nel dignitoso rifiuto dei compromessi.
Concludendo chi scrive, conoscendo la serietà e la puntigliosità di Stefania Magliani, eccellente curatrice dell'epistolario, è certo che presto sarà presentato il volume conclusivo, utile, come gh' altri, per seguire i mutamenti e le svolte politiche di questi anni straordinari su mondi che tramontano e su altri che faticosamente sorgono.
VINCENZO G. PACIFICI
PIETRO ZOVATTO, Lettere inedite di Pietro Rigler a Rosmini (Università degli Studi di Trieste, Facoltà di Magistero - Dipartimento di Scienze Geografiche e Storiche, 1); Trieste, Università, 1993, in 8, pp. 254. S.p.
Pietro Rigler (1796-1873) fondatore, o meglio rifondatore dell'Ordine Teutonico, rettore e padre spirituale del Seminario di Trento, fu uno dei primi e più importanti collaboratori del Rosmini, Quando il Roveretano stava