Rassegna storica del Risorgimento

Commemorazioni. Matteo Fantasia
anno <1994>   pagina <575>
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Vita dell'Istituto
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rado Sforza Fogliata presidente del Comitato e Maria Antonietta De Micheli, U libro, edito dal nostro comitato, è una sintesi dei più significativi avvenimenti cittadini che si sono succeduti, giorno dopo giorno, dal 1884 al 1893. La pubblicazione è stata presentata da cinque studiosi della storia pia­centina: il prof. Ferdinando Arisi, il prof. Fausto Fiorentini, il dott. Giorgio Fiori, il dott. Stefano Pronti e il dott. Cesare Zilocchi.
Ultimamente, il nostro Comitato ha presentato la pubblicazione Castel San Giovanni dal Risorgimento all'Unità d'Italia, pure da noi edita. Si tratta del volume che raccoglie gli Atti del Convegno di studi svoltosi in quella città della nostra provincia sempre a cura del nostro Comitato il 17 marzo 1991. Anche questa pubblicazione è stata resa possìbile dalla liberalità della Banca di Piacenza.
Corrado Sforza Fogliani
REGGIO EMILIA. L'attività svolta nell'ultimo biennio è stata carat­terizzata dalla collaborazione con il Ministero per i Beni Culturali e Ambien­tali nella preparazione della mostra documentaria sull'architetto Carlo Zucchi, inquisito dal Tribunale di Rubiera ed esule in Sud-America nella prima metà dell'Ottocento. La mostra documentaria è stata realizzata nell'ambito del con­vegno internazionale di studi Archivi e storia dell'architettura , tenutosi a Reggio Emilia dal 4 ali'8 ottobre 1993, ed è rimasta aperta al pubblico fino al successivo giorno 17. L'esposizione dei documenti è stata corredata da un catalogo, a cura di Gino BacKni e Liliana Mezzabotta, edito con la collabora­zione del nostro Comitato. Nella pubblicazione sono stati riportati fra l'altro alcuni importanti documenti biografici che si riferiscono alla condanna subita da Carlo Zucchi nel 1822.
Il Presidente del Comitato reggiano, Gino Badini, nell'introduzione al ca­talogo, traccia una nota biografica dell'architetto-patriota, e, dopo aver ricor­dato l'imponente lavoro svolto nell'ambito dell'architettura neoclassica, ha sot­tolineato la reggianità di Zucchi, ricordando che l'equivoco sulla cittadinanza milanese, o lombarda, di Carlo Zucchi, non va attribuita agli avi paterni, bensì al soggiorno dell'ingegnere-architetto a Milano, dove venne arrestato il 19 feb­braio 1822, malgrado fosse stato avvertito per tempo, come alcuni sostengono, dall'omonimo parente e generale. L'11 ottobre del medesimo anno, l'ingegnere-architetto fu condannato dal tribunale statario di Rubiera. Carlo Zucchi recita testualmente la sentenza riportata nello studio di Dino Pampari del fu avvocato Troilo Gaetano, nato in Reggio, domiciliato in Milano, d'anni 38, celibe, ex ufficiale delle truppe del cessato regno d'Italia, incisore in rame, de­tenuto e costituito reo. 1. Perché in primavera del 1817 nella casa dell'ebreo Israele Latis in Modena tentò di aggregare l'ex capitano Giovanni Andrea Ma-lagoli, l'ebreo Benedetto Sanguinetti, e lo stesso Latis alla società segreta della Spilla nera diretta a ristabilire sul trono di Francia la dinastia di Napoleone Bonaparte, 2. Perché in una sera del mese di maggio, o di giugno del 1818 in Modena nella casa della vedova Gìovanardi assistette alla recezione del dot­tor Antonio Sacchi, di Fortunato Rossi, di Andrea Torreggiarli, e dei comici Velli e Vismara nella setta massonica, non che al conferimento del grado di maestro all'altro comico Mascherpa, sottoscrivendone le relative patenti. 3. Per­ché in Reggio nello stesso anno con torchi di Vincenzo Melegari stampò col rame a tal uopo da lui inciso le patenti in pergamena, che rilasciate poscia vennero a ciascun dei massoni preindicati.