Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Gioacchino Rossini. Storiografia. Secolo XIX
anno <1995>   pagina <33>
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Rossini, un patriota senza importanza ? 33
Il nuovo corso imposto dai francesi si concretizza anche in una serie di provvedimenti legislativo-amministrativi che hanno conseguenze in campo musicale e segnano le sorti del futuro compositore. In molti territori dello Stato pontificio era proibito alle donne (salvo deroghe) di cantare nei teatri. L'abolizione del divieto da parte del nuovo Governo consente alla madre di Gioachino, Anna Guidarmi, di intraprendere una carriera imprevista; la troviamo debuttare nel 1798 come seconda donna al teatro La Fenice di Ancona e poi in altri teatri delle Marche e della Romagna, mentre Giuseppe trova spesso posto nelle orchestre di quei teatri. I Rossini si trasferiscono a Bologna, più ricca ( di vita musicale, forse già alla fine del 1798; ma nel giugno dell'anno seguente le truppe austro-russe riconquistano Bologna e in settembre Giuseppe viene arrestato all'uscita del teatro e tradotto nelle carceri di Pesaro.
Qui le notizie si fanno un po' confuse; non sappiamo con esat­tezza se Gioachino sia con i genitori in quella occasione, se assista all'arresto del padre o se ne abbia notizia a Pesaro dove pare invece rimanesse affidato alle cure della nonna paterna. Comunque Giuseppe viene scarcerato pochi mesi dopo, nel luglio 1800, quando i francesi tornano padroni del campo dopo Marengo. Da questo momento in poi Gioachino vivrà col padre e con la madre a Bologna, poi a Lugo di Romagna, e ancora a Bologna.
Difficile stabilire quale fu l'impatto di quegli avvenimenti sul pic­colo Rossini. Giuseppe Radiciotti, il musicologo iesino autore della più vasta e documentata biografia di Rossini finora esistente, vede sostan­zialmente in questo la ragione profonda del basso profilo rossiniano nelle vicende risorgimentali: il compositore soffre delle sorti del padre e ne trae insegnamento, ma non per seguirne le orme. È spinto invece nell'atteggiamento opposto, rafforzato a Lugo dalla famiglia di Giuseppe Malerbi, primo maestro di Gioachino, che Radiciotti dice essere, per se­colare tradizione, gente affezionata al governo papale ed amante del quieto vivere.9* Gli stessi anni passati tra Bologna e Lugo sono anche quelli delle prime esperienze artistiche di Rossini, il preludio della rapida e relativa­mente breve carriera, chiusasi nel 1829, che lo vedrà padrone dei teatri d'Europa per gran parte della prima metà del secolo.
Uno dei fatti che pongono dubbi circa la qualità e il segno dell'at­teggiamento politico di Rossini sarebbe avvenuto nel 1815.
Reduce dai primi successi ottenuti nei teatri di Venezia e Milano, il compositore torna a Bologna (dove i genitori risiedono) come solita­mente fa tra una tournée e l'altra. Qui rimane coinvolto da quanto se­guì al proclama che il Re di Napoli Gioacchino Murat lancia da Rimini invitando gli italiani a ribellarsi contro gli Austriaci. In occasione del
9 GIUSEPPE RADICIOTTI, op, cit.t voi. I, p. 19.