Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Gioacchino Rossini. Storiografia. Secolo XIX
anno <1995>   pagina <34>
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Marco Salvarani
passaggio pet Bologna di Murat (venuto con sante promesse , come Rossini dirà in una lettera di molti anni dopo)!0) vengono allestite mani­festazioni e festeggiamenti. Rossini compone per quell'occasione un Inno dell'Indipendenza più tardi definito la Marsigliese italiana ese­guito il 15 aprile con successo straordinario al teatro Conta valli sotto la direzione dello stesso autore.
Della musica sembra non sia rimasta traccia. Persino il testo e il nome del poeta rimangono ignoti alla storia per cento anni; è il risor­gimentista maceratese Domenico Spadoni a rintracciarlo e pubblicarlo nel 1916.11) Sono versi che inneggiano all'Italia unita dallo stretto di Sicilia alla Dora e si richiamano più o meno direttamente a passi del proclama di Rimini. Autore dell'inno è Giambattista Giusti, che lo com­pone su incarico e traccia di Pellegrino Rossi. Quanto alla musica, si è ipotizzato che Rossini stesso la distruggesse in quanto prova di reato per le autorità austriache. Come è noto infatti Murat, solo poche setti­mane dopo, verrà sconfitto a Tolentino e Napoli tornerà di lì a poco sotto il controllo borbonico. Rossini si trova in una situazione obiettiva­mente difficile: proprio a Napoli egli deve recarsi per dare inizio alla sua seconda stagione creativa, in collaborazione con il celebre impresario Domenico Barbaja. Deve pertanto riuscire ad andarsene da una Bologna nel frattempo tornata sotto il controllo degli austriaci.
Secondo una perla dell'aneddotica rossiniana, il compositore avrebbe risolto facendo visita al comandante delle truppe austriache generale Stef-fanini offrendogli ben infiocchettata la musica di quello stesso Inno con un testo differente (Il ritorno di Astrea, su versi di Vincenzo Monti) in segno di omaggio a Francesco d'Austria, chiedendo nel contempo il passaporto. Steffanini glielo concede con l'annotazione: per il signor Gioac­chino Rossini, patriotta senza importanza.
Contro la veridicità di tale episodio testimonia già il fatto sta­bilito da Radiciotti che II ritorno di Astrea fu scritta successivamente ai fatti narrati, e non da Rossini.12*
In una lettera indirizzata all'avvocato Filippo Santocanale, di ben 50 anni dopo,13* il compositore stesso smentisce questo episodio dichiaran­dosi sdegnato, ma non ci dice chi è quel bello spirito biografo responsabile della messa in circolazione della storiella .
i0> Lettera a Filippo Santocanale, 12 giugno 1864.
lu Cit. in NERINO BIANCHI, Il Barbiere di Siviglia e U sentimento patrio di Gioacchino Rossini, in Picenum, rivista marchigiana illustrata, XIII (1916), 1-2, pp. 10-11. Cfr. anche DOMENICO SPADONI, Gioachino Rossini rivoluzionario, in Rivi­sta, marchigiana illustrata, 1 {1905), .p. 162 sgg.
) Questa cantata, del compositore Joseph Weigl, fu eseguita a Milano il 6 gennaio 1816: cfr. G. RADICIOTTI, op. cit., voi. I, p. 151.
i*> 12 giugno 1864.