Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Gioacchino Rossini. Storiografia. Secolo XIX
anno <1995>   pagina <42>
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Marco Salvarani
Possono sembrare, lo si vede, scene d'opera buffa: il dono di cavalli di non eccellente qualità, il probabile imbarazzo del capitano nel sceglierli; la banda che suona e il compositore sorridente al balcone che ringrazia e, per contropartita, l'equivoco! la salva di fischi e in­sulti. Non che Rossini non fosse abituato ai fischi, come alle ovazioni, fin dalla sua giovinezza. Ma il cinquantaseienne compositore, già in con­dizioni psicologiche tutt'altro che buone, ora non si diverte affatto, e meno ancora la sua seconda moglie francese Olimpia Pellissier.
Rossini sorpreso da così fatta accoglienza si ritirò tutto acceso di sde­gno ed Olimpia n'ebbe così gran spauracchio che la mattina appresso en­trambi correvano di posta in posta alla volta di Firenze.41*
Il compositore è profondamente amareggiato e depresso, attaccato dai nervi , tormentato da insonnia e inappetenza. Chiede a un amico bolognese: scrivetemi cosa si dice sul mio conto nei caffè [...], solo in quei luoghi pubblici si conoscono le opinioni! .42) C'è da credere che lo sconcerto tra i bolognesi fosse notevole; lo stesso Ugo Bassi si sente moralmente coinvolto e organizza due giorni dopo i fatti una manifesta­zione di scuse, invitando il popolo a seguirlo fino a palazzo Donzelli.
[...] ivi fra due torce accese [Ugo Bassi] comparve al balcone ove Ros­sini era stato ingiuriato e si diede a riprendere coloro che arrogandosi il nome di patrioti scambiano la libertà in licenza; disse che non amano l'Italia coloro i quali non rispettano gli italiani che più la onorano; che l'autore del Guillaume Teli non poteva essere altro che fautore di libertà e di indipen­denza; ch'egli aveva da sé solo riportata sopra gli austriaci una vittoria, co­stringendoli a riconoscere la superiorità del genio italiano.435
Rossini ha notizia di tali manifestazioni a Firenze, dove lo raggiunge una lettera del Bassi. Circa il contenuto (la lettera sembra essere per­duta) dobbiamo fidarci dei biografi e di quanto è possibile dedurre dalla risposta. Vi sono tante scuse e il tentativo di convincere Rossini a tor­nare a Bologna a nome di tutti i patrioti italiani, che attribuiscono l'accaduto a pochi fanatici forestieri aizzati dai nemici del maestro. Per di più Ugo Bassi scrive di aver composto un Inno all'Italia e prega il maestro di volerlo musicare. Rossini niente affatto rincuorato ri­sponde dichiarando il suo amore per la città ma che non tornerà a
*> Rossini offrì anche un dono in denaro di 500 scudi,
41> A. ZÀNOLINI, op. cii,t pp. 111-112.
*Q- Lettera a Domenico Liverani, 19 maggio 1848.
* A. ZÀNOLINI, op. cit., p. 113.