Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Gioacchino Rossini. Storiografia. Secolo XIX
anno <1995>   pagina <44>
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44 Marco Salvarmi
Pio IX alla Santa Sede. Pe*il rientro pretende e ottiene una scorta ed armi; toma soprattutto per sistemare i suoi affari, poiché probabil­mente ha già deciso di rinunciare a Bologna. Deve poi definitivamente convincerlo un nuovo incidente. Nel maggio 1851 il governatore austriaco conte Nobili fa visita a Rossini; amici e ammiratori fanno improvvisa­mente il vuoto attorno al compositore, che viene lasciato solo in casa a riceverlo.
Rossini lascia Bologna, che etichetta come nobile patria di aggres­sioni e mortadelle e torna a Firenze; il 26 aprile 1855 parte per Pa­rigi, dove morirà tredici anni dopo senza aver mai più rimesso piede in Italia.
Leggendo l'epistolario rossiniano si nota un cinismo crescente fino a una cruda disillusione; Rossini giunge ad esprimere il più gran disprezzo per l'attuale umanità46* e un chiaro disgusto per l'epoca che definisce di barbarie sociale, letteraria e artistica.
Idee politiche vi si trovano raramente e fugacemente espresse. Le più interessanti da questo punto di vista sono certamente le già ricor­date lettere a Filippo Santocanale. Rossini vi esprime alcune idee in merito all'assetto politico auspicabile, sia pure con una certa prudenza e ritrosia, col tono di chi non se ne intende: io povero ex maestro di musica, veduta per ora l'impossibilità di un'Italia Una avrei preferito il federativo alle annessioni .47) In una lettera successiva precisa: Vi ho parlato in addietro di Confederazione perché era indispensabile che gli italiani, che si sono ognora detestati tra loro per ordine superiore, si vedessero, trattassero per venire più facilmente all'unità; oggi la con­federazione è impossibile .48)
Ma la più rivelatrice dei sentimenti del compositore è la già citata lettera del giugno 1864. È quella in cui Rossini, lo si è visto, chiama a sua difesa YInno dell'indipendenza e la scena dell'Italiana in Algeri. A queste aggiunge il peso del suo ultimo capolavoro: Per distruggere poi l'epiteto di codino dirò [...] che ho vestito le parole di libertà nel mio Guillaume Teli a modo di far conoscere quanto io sia caldo per la mia patria e pei nobili sentimenti che la investono .
Il Guillaume Teli era andato in scena al Théàtre de l'Académie Ro-yale de Musique di Parigi (l'Opera) 35 anni prima. Al centro dell'opera si ritrovano temi anticipati nella Donna del lago, il patriottismo e la forte presenza della natura nel contesto drammatico. Anche nel caso del Teli le tematiche insurrezionali non passano la censura politica e l'opera circola con tagli, varianti e titoli difTerenti. Già nella prima edizione del
*Q Lettera a Ruggero Manna, 29 giugno 1861.
Rossini scrive alla fine dell'agosto 1860. L'accordo tra Cavour e Napoleone UT è fatto; Garibaldi, vittorioso in Sicilia, passa lo stretto di Messina.
> 26 dicembre 1862.