Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Gioacchino Rossini. Storiografia. Secolo XIX
anno <1995>   pagina <45>
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Rossini, un patriota senza importanza? 45
libretto, stampato da Roullet, una dichiarazione patriottica del protago­nista nel primo atto è soppressa.49*
Le rappresentazioni del Teli a Parigi furono straordinariamente nu­merose e vennero allestite anche in periodi critici, come il luglio del 1830, quando Carlo X, entrato in conflitto con la Camera, esautora di nuovo il parlamento ed emette le famose ordinanze contro le libertà ci­vili. Ecco quanto scrisse in merito Jacques E. Halevy, compositore fran­cese amico di Rossini:
Il lunedì 26 luglio 1830 il manifesto dell'opera annunziava per la stessa sera resecuzione del Guillaume Teli. La mattina verso mezzogiorno tutto il personale del teatro era riunito su la scena e ognuno era preoccupato dei gravi avvenimenti che si preparavano perché le famose ordinanze erano state pubblicate il giorno prima e già rumoreggiava lo spirito della rivolta. Si par­lava di politica e si preparava l'opera [...]. Quando si arrivò al celebre ter­zetto e precisamente alle parole del protagonista: " ou l'indépendance ou la mori" un fremito corse per il teatro e gli uomini che stavano nel fondo della scena e quelli che riempivano le quinte, attori sonatori macchinisti, comparse, soldati di guardia, come colpiti da una subitanea scintilla si tro­varono improvvisamente riuniti nel mezzo del palco scenico e ripeterono ad ima voce il grido di Guglielmo [...]. Molti di costoro lasciarono immediata­mente il teatro e celando sotto gli abiti un'arma improvvisata, corsero ad ingrossare la folla che si agitava sui bastioni. Poco dopo giunse l'ordine di sospendere la prova e cambiare lo spettacolo.
Sul fatto che l'opera di Rossini, come prima il dramma di Schiller da cui essa deriva sia recepita a lungo come simbolo patriot­tico abbiamo non poche testimonianze. S'è già visto Ugo Bassi citarla dal balcone di palazzo Donzelli in difesa di Rossini; Luigi Mercantini, il poeta-patriota di Ripatransone, nella lirica Guglielmo Teli e la rivolu­zione riconosce al compositore un'adesione precoce al sentimento patrio .5I) Ancora nel 1872 c'è chi nella Cronique Musicale di Parigi definisce la partitura di Teli [...] una specie di Bibbia patriottica dove tutti i popoli oppressi possono leggere la storia dei propri dolori.52*
Ma proprio Giuseppe Mazzini che conosce il Guillaume Teli nel 1839 a Londra, pur riconoscendo come cose magnifiche alcuni passi tra i quali la scena dei Congiurati, scrive in una lettera alla madre semplice-
*> ELISABETH C. BARLET, L'allestimento parigino, le fonti e l'edizione critica del Guillaume Teli, in Guillaume Teli, Milano, Teatro alla Scala, 1988, p. 65.
* JACQUES ELIAS HALEVY, Souvenirs et portraits, Parigi, 1861, cit. in G. RA­DICIOTTI, op. ciit) voi. Ili, pp, 4041.
*) Pria che avvampasse il folgore / che gli oppressori atterra / tu a noi tuo­navi il cantico / della futura guerra / E quando ì petti italici / chiudea di morte il gel / la vita nuova ai -popoli / il grido apria di Teli. Mio il corsivo. Cit. in G. RADICIOTTI, op. cit.t III, pp, 41-42.
5?) A, DE LASALLE* cit. in G. RADICIOTTI, op, cit.t III, p. 42.