Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Liguria. Storiografia. Secolo XIX
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1995
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Libri e periodici 61
stione orientale, che costrinse l'Europa a riunirsi in Congresso a Parigi nel 1856 ed a Berlino nel 1878 per tentare di risolvere diplomaticamente i contrasti di interessi politici ed economici che ruotavano attorno all'impero turco. Si le Congrès de Vienne (1815) avait établi les principes et les buts de cet équilibre, il laissa néanmoins l'empire des sultans ottomans en dehors de son concert proprement continental et spécifiquement chrétien. La première grande crise orientale et méditerranéenne, liée à la personne et aux ambitions de Moham-med Ali d'Egypte, avait démontré les implications européennes de son conflit avec son propre suzerain ottoman, le maitre des provinces danubiennes et bai-kaniques, celui des passages stratégiques des Détroits et des Dardanelles, comme aussi de la vallèe de l'Euphrate et de celle du Nil avec leurs prolongements géopolitiques du Golfe arabo-persique et de la Mer Rouge. Cette crise préparait celles des Lieux saints de Palestine et du statut des minorités chrétiennes du sultan musulman, qui culmineront dans l'affrontement militaire en Mer Noire et dans la presqu'ìfe de Crimée. L'empire ottoman entrait ainsi directement et ostensiblement dans l'engrenage des interéts vitaux des grandes Puissances européennes (II, t. 1, p, 10).
Il Congresso di Parigi del 1856 consenti l'ammissione dell'impero ottomano nel concerto delle grandi potenze, ma in una posizione subordinata, dovendo esso subire le condizioni di tutela delle maggiori potenze. Tale trattamento di partner inferiore toccò all'interno del concerto europeo anche alla Prussia, che dovette attendere a lungo prima di essere ammessa ad lavori del Congresso del 1856 e alla Russia, la quale dovette subire delle clausole restrittive che ne limitavano i diritti territoriali e marittimi nel Mar Nero.
In effetti, il trattato di Parigi del 30 marzo 1856 consacrava il predominio di Napoleone III in Oriente. L'imperatore dei francesi perseguiva una sua politica imperiale attraverso la penetrazione culturale e religiosa in quell'area geografica. In particolare, le province siriane costituirono una base sicura della sua azione e delle sue ambizioni egemoniche.
Questa politica di Napoleone III portava in sé i germi della crisi, così in Europa come nell'Impero Ottomano. Il Congresso ài Berlino (1878), prodotto da una nuova grande crisi orientale, costituì la rivincita della Prussia pangermanista e della Russia panslavista umiliate nel Congresso di Parigi. Il nuovo equilibrio europeo, costituito ai danni della Francia repubblicana rimasta in questi anni isolata in Europa, segnava l'apogeo della politica di Bismarck. Il cancelliere tedesco, nouvel architecte en chef de l'Europe [...], lui aussi, un révolution-naire, mais un révolutionnaire blanc (III, t. 1, p. 9), intendeva mantenere la pace continentale e la stessa sopravvivenza dell'impero turco attraverso delle operazioni chirurgiche che ne smembravano i territori del fianco continentale in favore dell'Austria-Ungheria, e dell'Africa settentrionale (Egitto e Tunisia) in favore dell'Inghilterra e della Francia, serbando all'Impero germanico l'influenza politica ed il dominio finanziario su quel territorio. In questo nuovo equilibrio europeo l'Italia stessa, ultima delle grandi potenze, doveva giocare progressivamente H ruolo di bilanciere dell'equilibrio continentale, seppure si rivelò un bilanciere alquanto traballante.
LTIajjar segue con puntiglio analitico l'evoluzione di questa storia, avvalendosi di una capillare ricerca nei maggiori archivi europei e arabi, non più o non solamente da un punto di vista eurocentrico, ma anche (e diremmo soprattutto) dal punto di vista di Costantinopoli, di Damasco e del nascente nazionalismo arabo. Tale ricostruzione, che meriterebbe in altra sede un esame più approfondito delle singole e molteplici questioni affrontate nell'arco degli anni presi in esame, incluso il ruolo giocato dalla S. Sede ed in particolare da Propaganda Fide in sintonia ed anche in opposizione alla politica della Francia e