Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storiografia. Secolo XIX. Emilia Morelli
anno <1995>   pagina <504>
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Franco Della Feruta
quadro di riferimento ambientale. Di qui l'attenzione prestata alle diffi­coltà materiali incontrate da Mazzini nell'adattarsi a Londra (una città di cui inizialmente non colse la suggestione e alla quale più tardi penserà invece con nostalgia quando sarà costretto ad allontanarsene); ai continui dissapori con Giovanni e Agostino Ruffini, preludio del loro definitivo di­stacco dal genovese e dalle sue idee; ai disagi provocati dalle ristrettezze economiche, che spesso rendevano difficile all'esule soddisfare le sue pur limitate esigenze personali ( camera, un pranzo strettamente casalingo, colazione, fuoco in inverno, un abito raramente, sigari, e qualche soldo di birra non sempre [...], un'associazione a un gabinetto per libri e giornali )4) costringendolo a impegnare persino l'anello della madre, il cappotto e l'orologio e a tentare improduttive intraprese commerciali, come l'importazione dalla Liguria di olio, paste alimentari e salumi. E per far fronte a queste angustie giornaliere Mazzini dovette tentare la difficile strada del giornalismo, superando gli ostacoli frapposti dall'ancora scarsa padronanza della lingua inglese (che lo costringeva a servirsi di traduttori spesso traditori ) e dalle resistenze degli editori e direttori, che non sempre apprezzavano lo stile ispirato e le astrazioni universalistiche degli articoli dell'italiano.
Grazie anche a queste incursioni pubblicistiche Mazzini cominciò a essere introdotto nei circoli liberal-progressisti e radicali della capitale in­glese, avviando così una serie di conoscenze e di amicizie da John Stuart Mill a "William James Linton che gli renderanno meno amaro il distacco dalla patria. E nel quadro del graduale inserimento dell'esule nell'ambiente britannico che negli anni successivi gli consentirà di ac­quistare una crescente influenza sull'opinione pubblica inglese nei con­fronti dei problemi italiani la Morelli si soffermava sulle relazioni di Mazzini con i coniugi Carlyle, conosciuti nel 1837 e frequentati assi­duamente dalla fine del 1839. Fu questa un'amicizia destinata a rischiarare a lungo la monotonia delle giornate dell'esule6) con un intenso scam­bio di idee filosofiche, letterarie e politiche. Infatti Carlyle, che aveva da poco pubblicato la sua Storia della rivoluzione francese, concepì una profonda stima intellettuale e morale per il genovese, dalle cui posizioni era tuttavia assai lontano data la sua concezione del divenire storico in­centrata sugli eroi , sui grandi uomini trascinatori dei popoli, e sostan­
ti EMILIA MORELLI, Mazzini in Inghilterra, Firenze, Le Mounier, 1938, p. 13 (che du Mazzini, S.E.L, voi. 14, p. 109).
5) Cfr. EMILIA MORELLI, L'azione di Mazzini) in Inghilterra, per l'Italia, in II Risorgimento, febbraio 1973, p. 26.
*> EMILIA MORELLI, Mazzini tra gli inglesi, in Mazzini. Inaugurandosi in Roma il monumento nazionale. 2 giugno 1949, Roma, Gomitato nazionale per le onoranze a Giuseppe Mazzini, 1949, p. 48,