Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storiografia. Secolo XIX. Emilia Morelli
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1995
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Il Mazzini di E. Morelli
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nalmente antidemocratica, perché liberalismo e democrazia a suo avviso avrebbero condotto a un livellamento e a un appiattimento generali e al dominio delle masse da lui disprezzate. E anche quando l'amicizia si ruppe, lo scrittore inglese tracciò in una pagina del suo Diario, alla data 17 maggio 1849, un ritratto dell'itali ano che, pur nel registro critico, testimonia la profonda e duratura impressione suscitata in Carlyle dalla frequentazione mazziniana.
Mazzini venne a casa per molti anni, protetto da mia moglie; a me stancava il suo incoerente giacobinismo e georgesandismo, malgrado tutto il mio affetto e la mia stima per lui; un bell'uomo, pieno di sensibilità, di melodie, di chiara intelligenza e di nobili virtù [...]. Una piccola figura ligure dalla testa quadrata, dagli occhi fiammeggianti, secca, ma solida; bello e caritatevole e fiero; quando lo vidi per la prima volta otto o nove anni fa, non avevo mai incontrato un uomo piccolo tanto bello. Sincera come acciaio era la sua parola, puro e limpido come acqua il suo pensiero; un po' lirico per natura; in lui vi era un sottile umorismo, e, insieme, selvagge emozioni, che arrivavano fino alla nota più acuta 7>
E sempre a proposito dei rapporti del genovese con i Carlyle, particolarmente penetrante era la ricostruzione offerta dalla Morelli del legame sentimentale che strinse Mazzini a Jane Welsh Carlyle: un sentimento che la donna visse come un tenero idillio ma che Mazzini contenne nei limiti di una affettuosa amicizia, perché come rilevò giustamente Adolfo Omodeo al pieno prorompere dell'amore fu d'ostacolo non solo il rispetto che il Mazzini intendeva usare alla moglie dell'amico, ma la stessa preponderanza dell'interesse politico in lui .8)
Verso la metà del 1839 Mazzini, superato il buio periodo del dubbio e dello sconforto, decise di riprendere l'azione politica diretta, determinando così non solo la ripresa della Giovine Italia ma provocando anche un profondo mutamento nel comportamento dell'emigrazione italiana in Gran Bretagna. Se infatti come rileverà più volte la Morelli prima del 1837 i nostri esuli rinunciavano in generale all'attività politica per inserirsi nella società di accoglienza limitandosi ad operare nel campo letterario, a cavallo degli anni '40, per impulso del genovese, l'esulato italiano si impegnò con molta maggiore decisione sul terreno della lotta a favore della causa nazionale, sia per cooperare direttamente alla soluzione della questione italiana, sia per sensibilizzare gli inglesi alla situazione e ai problemi della penisola?
MORELLI, Mazzini in Inghilterra, cit., pp. 23-24.
*> ADOLFO OMODEO, recensione a Mazzini in Inghilterra, in La Critica, 20 luglio 1938, pp. 293-294.
5) Vedi EMILIA MORELLI, Introduzione a Italia e Inghilterra nella prima fase