Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storiografia. Secolo XIX. Emilia Morelli
anno <1995>   pagina <506>
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Franco Della Perula
Alla base del proposito deliberato, incrollabile, quasi feroce di riorganizzare la Giovine Italia stava l'intento di Mazzini di dare unità di ordinamento pratico e di orientamento ideale alla ripresa del lavoro cospirativo e al desiderio d'azione che gli sembrava scorgere all'interno del paese, per distogliere la nuova generazione da società segrete che, come i Figliuoli della Giovane Italia di Benedetto Musolino, negavano stoli­damente la proprietà e la religione oppure, come la Legione italica di Nicola Fabrizi, procedevano incerte, senza bandiera, senza principi .
L'elemento saliente della seconda Giovine Italia come aiutano a comprendere le dense pagine dedicate dalla Morelli alla percezione ói Mazzini della vita politica inglese nella prima fase del suo soggiorno a Londra j fu l'intenzione del genovese di far poggiare la sua associa­zione sull'elemento popolare in maniera assai più decisa e sistematica che per il passato, puntando dichiaratamente sull'associazione autonoma degli operai. E su questo mutamento di prospettiva risultò decisiva la presa di coscienza dei problemi sociali dell'Inghilterra e la conoscenza diretta del movimento operaio e del radicalismo inglesi di quegli anni su cui si sofferma la seconda parte del Mazzini in Inghilterra.
A giudizio dell'italiano l'origine dei contrasti che scuotevano l'isola in quel torno di tempo e che minacciavano di sboccare in una rivolu­zione stava nei profondi squilibri sociali che la caratterizzavano. Al di là della lotta parlamentare tra tories e whigs considerata realisticamente come un conflitto tra l'antica aristocrazia del sangue e della proprietà fondiaria e la nuova aristocrazia borghese del danaro il momento po­litico gli appariva infatti segnato dallo scontro fra ceti abbienti e classi operaie, fra privilegio e lavoro. E la sua simpatia andava natural­mente al mondo del lavoro e al cartismo, di cui intuì subito la portata storica.
Secondo il leader della Giovine Italia l'Inghilterra era dunque giunta e questa opinione, che i fatti non avrebbero confermato, era larga­mente corrente nei circoli repubblicani e democratici del tempo ad uno stadio prerivoluzionario. Dapprima egli ritenne che l'azione delle masse operaie e le agitazioni cartiste avrebbero potuto essere incanalate e gui­date, così da evitare sbocchi troppo violenti della crisi, dal piccolo par­tito radicale, se questo si fosse separato dai whigs costituendosi in partito indipendente poggiante sul popolo dei lavoratori; ma i radicali fini-
del Risorgimento. Catalogo della Mostra tenutasi presso l'Istituto [italiano di cultura di Londra] (dicembre 1951 - febbraio 1952) con appendice di documenti inediti, Roma, Istituto poligrafico dello Stato, 1952, pp. XX sgg., e Come Walter Maturi vedeva Mazzini, in Rassegna storica del Risorgimento, 1961, p. 607 (ristampato in EMILIA MORELLI, Giuseppe Mazzini. Quasi una biografia, Roma, Edizioni dell'Ateneo, 1984, pp, 245 sgg).
I0> MORELLI, Mazzini in Inghilterra, ck., pp. 109 sgg.