Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storiografia. Secolo XIX. Emilia Morelli
anno
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1995
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Franco Della Peruta
una terra dove si passava con estrema facilità dall'allegria canterina al maneggio del pugnale, senza stadi intermedi, senza affrontare un duro lavoro .12)
Nel corso di questa sua rinnovata attività politica si colloca il noto episodio dell'accusa rivolta nel 1844 da Mazzini al governo inglese di avergli fatto aprire la corrispondenza dall'Ufficio centrale delle poste di Londra e di averne comunicato il contenuto a potenze straniere, rendendosi così responsabile del sacrificio dei fratelli Bandiera. Lo scandalo e il dibattito parlamentare che ne seguì diedero larga risonanza al nome di Mazzini, il quale potè ampliare la rete delle sue conoscenze e delle sue amicizie. Queste si allargarono così a personaggi e famiglie che da allora in poi sarebbero state vicine all'esule (i Taylor, i Milner Gibson, e soprattutto gli Ashurst), operando al suo fianco nelle iniziative da lui avviate o sostenute negli anni successivi: come la Lega internazionale dei popoli un tentativo di ripresa della Giovine Europa dalla breve durata (1846-48) , e la società dei Friends of Italy, che svolse la sua attività fra il 1851 e il 1855 (favorita dal clima di ostilità al papato e di preoccupazione per il pericolo bonapartista) per sostenere la causa del-Pindipendenza e della libertà italiane e che, pur comprendendo molti aderenti non repubblicani né democratici, mantenne un rapporto privilegiato con il genovese.
Il Mazzini in Inghilterra, con la sua sistematica utilizzazione delle fonti memorialistiche e pubblicistiche inglesi, faceva dunque risaltare l'ampio ventaglio delle relazioni allacciate dall'italiano con il mondo politico e culturale britannico e delle attività da lui intraprese con la collaborazione degli amici inglesi; e veniva così a rappresentare la riuscita applicazione di uno dei canoni di ricerca sui quali la Morelli avrebbe continuato a insistere per una rinnovata storiografia risorgimentale fondata su sicure basi scientifiche, vale a dire la necessità di calare uomini e cose del Risorgimento nella storia europea13* e di approfondire la conoscenza dei rapporti con gli stranieri dei protagonisti del nostro moto nazionale, anche sul piano dei contatti privati, così da individuare meglio il significato che l'esperienza italiana ebbe per gli statisti d'oltralpe.14)
Negli anni successivi alla pubblicazione del suo primo volume la Morelli, pur impegnandosi in nuovi filoni di ricerca, non abbandonò mai l'interesse per le relazioni di Mazzini con il mondo britannico, e continuò
> lui, p. 190.
w Ivi, p. 119.
**) Ivi, p. 8. E a questo proposito vanno ricordati i giudizi della Morelli su Palmerston (la cui politica italiana era valutata positivamente) e su Gladstone, che non comprese mai Mazzini e non afferrò mai la grandezza dell'idea nazionale unitaria (MORELLI, Mazzini in Inghilterra, cit., pp. 121-123).