Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storiografia. Secolo XIX. Emilia Morelli
anno <1995>   pagina <524>
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524 Giuseppe Monsagrati
dentiste. Perciò il dissidio tra Pietro Roselli, comandante in capo dell'eser­cito repubblicano, e Garibaldi è presentato non come un urto ma come un inevitabile contrasto tra due delle tante forze che hanno con­tribuito al Risorgimento ,8) ed è tutto giocato sulla contrapposizione tra due modi antitetici di intendere la lotta armata: esso è destinato ad acuirsi nei momenti tragici dell'estrema difesa 9) ma, configurandosi più come una disparità di vedute tra chi vuole che la guerra la facciano i regolari e chi invece crede soprattutto nell'ardore combattivo dei volon­tari, resta confinato in un ambito per così dire tecnico-professionale e non pregiudica successive mediazioni e composizioni, interne ad un più maturo programma nazionale. Lo stesso dicasi per il rapporto molto dia­lettico instaurato da Mazzini con l'Assemblea romana, dalla Morelli attri­buito meno alla profonda divergenza d'opinioni sul significato e il fine ultimo della Repubblica che ai problemi caratteriali di una personalità, quale quella del triumviro, che non ammetteva critiche o limitazioni alla sua opera .10)
Mazzini, che nella Repubblica romana aveva avuto il torto di vedere non qualcosa di finito ma l'embrione di un organismo tutto da creare, ebbe in Garibaldi è cosa risaputa uno dei suoi più tenaci e, in taluni momenti, più astiosi avversari. L'anno fatale ad entrambi fu pro­prio il '48, perché è appunto alla vigilia del ritorno degli austriaci a Milano che nasce l'incomprensione tra i due democratici che non sarà mai superata .U) Descritta anche come una inconciliabilità e come una relazione di amore-odio ,K) quella che fu comunque, dalla parte di Ga­ribaldi, una vera e propria incompatibilità quasi fisica e, dalla parte di Mazzini, una lotta incessante tra una mente pensante (la sua) ed un braccio indocile e caparbio, nell'analisi che ne proponeva la Morelli per­deva gran parte della sua asprezza forse la parte più caduca ed occa­sionale e si risolveva nella evocazione di un magistero quello mazziniano mai accettato passivamente. Rapporti e non dissidio ,U) precisava la Morelli, contestando quelle che a lei parevano le esagera­zioni di un Curatulo14) e sottolineando invece la formazione tutta maz-
*> E. MORELLI, Garibaldi e Manara a Roma il 23 giugno 1849, in TD., G. Maz­zini. Saggi e ricerche, Roma, 1950, p. 66.
Ivi, p. 67.
W> Ivi, p. 72.
in E. MORELLI, Mazzini e Garibaldi, in Incontro di studio su G. Garibaldi nel centenario della morte, Bologna, 19 maggio 1982, a cura di UMBERTO MARCELLI, Bo­logna, 1983, p. 6.
H> ID., ivi, pp. 8 e 9.
W E. MORELLI, Il dissìdio con Mazzini, in II Tempo, Roma, 2 giugno 1982.
14> GIACOMO E. CURATULO, Il dissidio tra Mazzini e Garibaldi. La storia senza veli, Milano, 1928, Altrove la Morelli contestava al Curatulo l'eccessiva compiacenza