Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storiografia. Secolo XIX. Emilia Morelli
anno
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1995
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pagina
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527
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EMILIA MORELLI E I DEMOCRATICI
Il parlare dell'azione della Sinistra potrebbe apparire, a prima vista, facile, perché la bibliografia risorgimentale è certamente assai più ricca in questo settore che non in quello dei moderati scriveva Emilia Morelli nell'ottobre '65 accingendosi ad esaminare l'operato dei democratici tra Villafranca ed i plebisciti dell'Italia centrale . Eppure essa ha, secondo me, un difetto che è comune sia agli studi più antichi, sia a quelli recenti, pur ispirati da tendenze storiografiche diverse. Il difetto è questo: si studia l'azione degli uomini di sinistra come se il loro atteggiamento fosse sempre indipendente, frutto di un pensiero rettilineo indirizzato contro le destre, senza essere mai condizionato da queste. Il processo storico italiano sembra, così, seguire due binari senza scambi, col risultato che si arriva a una distinzione tra vincitori e vinti. A me sembra, invece, che sia vero esattamente il contrario, perché troppo spesso si dimentica che, nell'Italia di allora, chi militava in questo o quel settore politico, costruiva la sua azione su una piattaforma comune, spesso, per rimanere nella metafora ferroviaria, si trattava solo di scegliere una velocità maggiore o minore. So che la parola che sto per pronunciare non è più di moda, ma permettetemi di pronunciarla ugualmente: quella piattaforma comune si chiamava patriottismo. Da essa erano escluse solo le destre estreme, i fautori, cioè, dello statu quo o, peójio, del ritorno all'antico: i clericali e i reazionari. Tutti gli altri potevano battersi in aspre, violente, alcune volte anche ingiuste polemiche, ma nei momenti cruciali finivano per trovare un terreno d'intesa .1J
Abbiamo voluto riportare integralmente il brano con cui la Morelli aprì una delle sue rare relazioni ai congressi dell'Istituto per la storia del Risorgimento perché esso esprime il suo pensiero sul modo di studiare l'apporto dei democratici al dibattito politico nell'Italia dell'Ottocento ed alla realizzazione dell'unità della penisola. Vengono prese le distanze da una storiografia, pur benemerita, che ad opera di contemporanei (pensiamo a Jessie White Mario) o di studiosi di poco posteriori alla generazione del Risogimento (pensiamo a Michele Rosi) aveva rivolto
J) E. MORELLI, La Sinistra rivoluzionaria da Villafranca ai plebisciti, in Atti del XIII congresso di storia del Risorgintento italiano, Roma, Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 1966, p. 99 (ripubblicato in E. MORELLI, 1849-1859. I dieci anni che fecero l'Italia, Firenze, Le Monnier, 1977, p. 165 sgg.).