Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storiografia. Secolo XIX. Emilia Morelli
anno <1995>   pagina <529>
immagine non disponibile

E. Morelli e i democratici
529
nell'interno e ad iniziative anti-austriache in Europa, ne aveva condizio­nato i progetti, ne aveva determinato un ulteriore frazionamento in cor­renti. Mentre ancora si interrogavano sulle cause del fallimento del '48 e sulla validità della leadership di Mazzini, essi si erano trovati di fronte ad un programma alternativo tendenzialmente progressivo e nazionale, a cui non era facile dar credito ma che non era possibile ignorare, col quale sarebbero entrati, volenti o nolenti, in un fecondo rapporto dialet­tico. Di qui un cammino dalle cospirazioni e dall'esilio al Parlamento ed all'assunzione di posti di responsabilità e di governo che si sarebbe svolto attraverso polemiche, contrasti, incomprensioni, ma che sarebbe stato in­dirizzato dal succedersi dei mutamenti nella situazione italiana.
* * *
Della faticosa collocazione dei democratici in una realtà politica che andava cambiando dopo il '48 e del loro inserimento a pieno titolo nel regno nato dai plebisciti Emilia Morelli ha tracciato un disegno unitario in una serie di saggi che coprono l'arco più significativo della storia del Risorgimento. Si tratta di un quadro molto ricco e movimentato, in cui agiscono e vengono volta a volta in primo piano personaggi di vario spes­sore, Mazzini e Garibaldi, Manin e Pallavicino, Cattaneo e Pisacane, Ber-tani e Alberto Mario, Asproni e Montecchi, Saffi e Ricciardi, Crispi e Nicotera, Depretis e Cairoli... Ma, come dicevamo, la ricostruzione di di­battiti e iniziative, di cospirazioni e polemiche viene fatta con l'occhio attento alla diplomazia europea, alla situazione italiana, all'azione che nel­l'interno ed in Europa svolge il governo sabaudo.
Partiamo dal 1849, quando, tra il marzo e l'agosto, le speranze ca­dono a Novara, a Brescia, a Firenze, a Palermo, a Roma, a Venezia.51 Sulle cause della sconfitta si accende la polemica, sia tra Ì moderati che tra i democratici, si recrimina e si accusa, si pensa a nuove soluzioni. Carlo Cattaneo si dedica alla raccolta di un'ampia documentazione sugli avvenimenti italiani del 1846-49, per dare la materia al finale giudizio che la storia deve proferire .6) Ma i primi giudizi sono dati mentre an­cora fervono le passioni.
Bersagli diretti delle sinistre sono Carlo Alberto e Pio IX, considerati traditori insieme alla Francia, scesa ad uccidere la repubblica romana. Bersagli facili e, diremmo, scontati. Più acute, invece, le critiche ideologiche al compor-
5) E. MORELLI, 1849-1859. 1 dieci anni che fecero l'Italia, càt. 6> Ivi, p. 4.