Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storiografia. Secolo XIX. Emilia Morelli
anno
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1995
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pagina
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534
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534 Alfonso Scirocco i
ottiene l'annessione incondizionata. Nel marzo '61 Vittorio Emanuele assume per sé e per i suoi successori il titolo di re d'Italia.
Il vecchio Piemonte si dissolve così nell'Italia, senza scosse e senza traumi afferma con ottimismo la Morelli . Alla grande opera hanno partecipato, in maggiore o minore misura, con la fede, con l'azione, con il sacrificio, con l'abilità, con la saggezza forze politiche diverse imponendosi alternativamente negli anni della preparazione e in quelli della realizzazione .*5>
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Nella sua ricostruzione Emilia Morelli ha fatto prevalere i momenti di incontro su quelli di scontro, ha messo in evidenza l'indubbio, grandissimo risultato dell'Unità politica della penisola raggiunta dopo secoli di divisione lasciando in ombra i dissensi, le lotte, le incomprensioni che divisero moderati e democratici e scavarono solchi profondi tra le varie correnti nell'interno della Sinistra. Non senza scosse e senza traumi si raggiunse l'Unità, né ad unità raggiunta mancarono divergenze sull'assetto dello Stato, sui rapporti con la Chiesa, sul problema finanziario, sul modo di liberare Roma e Venezia. Nel secondo dopoguerra gli storici si sono soffermati sugli anni cruciali dell'unificazione e sugli anni costituenti >> del nuovo Stato, chiedendosi le ragioni della debolezza di una compagine che era nata tra grandi speranze, cercando anche nel programma e nell'opera dei democratici i motivi del distacco tra paese legale e paese reale. La collaborazione con i moderati non è diventata subordinazione? Era possibile per la Sinistra mettere in primo piano la questione sociale? E perché ha accettato l'accentramento, rinunziando senza combattere alla difesa delle libertà locali? Non è venuta meno ai suoi compiti?
La Morelli, bene al corrente di un dibattito che ha appassionato per anni la cultura italiana ed ha avuto anche risvolti politici, dà alle questioni sollevate una risposta implicita. Innanzi tutto, come dimostra la sofferta evoluzione della Sinistra sotto la spinta degli avvenimenti, se allineamento sulle posizioni della monarchia sabauda c'è stato, ciò è stato imposto dalle iniziative di Cavour e dallo schierarsi dell'opinione pubblica italiana per Vittorio Emanuele: la maggior parte dei democratici comprende che una sterile opposizione di principio significherebbe isolarsi dalla parte viva del paese, subisce una subordinazione che nasce dalla validità del programma moderato. E poi il bilancio della collaborazione dei repubblicani con la monarchia è in attivo: a compimento del Risorgimento, quali che siano stati gli errori degli uomini e le delusioni di alcuni risultati, resta la formazione di uno Stato nazionale, accolto nel concerto
,s> 1849-1859, cit., p. 79.