Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storiografia. Secolo XIX. Emilia Morelli
anno <1995>   pagina <535>
immagine non disponibile

E. Morelli e i democratici 535
europeo, retto da un regime costituzionale, in cui possono emergere le forze più rappresentative del paese e possono farsi sentire anche le mino­ranze, uno Stato in grado di assicurare un progresso economico-sociale forse lento, ma indiscutibile.
D'altra parte facendo leva sulla dimensione politica nella ricostru­zione della storia della Sinistra italiana negli anni successivi al '48 Emilia Morelli riflette una realtà, la realtà di un impegno ideologico e organiz­zativo rivolto esclusivamente a modificare l'assetto politico della penisola. Del coinvolgimento delle masse contadine nell'azione rivoluzionaria si parla talvolta, ma non si compiono passi in quella direzione. Come è stato os­servato, lo stesso Pisacane quando vuole fare qualche cosa di concreto deve allearsi con Mazzini ed accettare i suoi metodi.
Anche dopo l'Unità la Sinistra rivoluzionaria si pone esclusivamente obiettivi politici . Il proposito di Mazzini è quello di liberare Roma e Venezia con l'iniziativa popolare, come è stato fatto per Palermo e Na­poli. L'impegno per la diffusione delle società operaie di mutuo soccorso, rivolte all'innalzamento delle condizioni di vita dei lavoratori, ha come scopo immediato la formazione di una larga base per il movimento insur­rezionale.165 Nel gennaio 1861 i Comitati di soccorso a Garibaldi sorti per appoggiare la spedizione dei Mille si trasformano in Comitati di provve­dimento per Roma e Venezia. Mazziniani e garibaldini se ne contendono la direzione. Si diffondono nei mesi successivi le Associazioni unitarie, di ispirazione mazziniana. Nel marzo del '62 le molte società legate ai demo­cratici si raccolgono nella Associazione emancipatrice italiana, che si pre­figge la liberazione di Roma e Venezia. Intanto con le elezioni del gennaio '61 parecchi antichi cospiratori sono stati eletti deputati, e costituiscono una nuova Sinistra, diversa da quella piemontese; entrati nella legalità, si sono assicurati un organo di stampa, II Diritto. Fino a che punto è possibile stare nel Parlamento e perseguire progetti rivoluzionari? La crisi di Aspromonte richiama tutti alla realtà di un'Italia che non può permet­tersi di sfidare le grandi potenze e fa tornare di attualità il discorso sul programma e sulla guida dei democratici.
Garibaldi era un superbo realizzatore osserva la Morelli , ma non era mai stato un organizzatore politico. Dietro il Garibaldi del 1859 c'era stata l'azione politica di Cavour, dietro il Garibaldi del 1860 c'era stato Francesco Crispi, un altro grande uomo politico, anche se, di fronte allo strapotere di Cavour, nel 1860 era uscito sconfitto. Dietro il Garibaldi del 1862 c'erano uo­mini di prim'ordine quanto a valore personale e meriti patriottici, ma non teste politiche [...] .**>
**> Sul periodo successivo al 1860 si veda La Sinistra rivoluzionaria dall'Unità alla presa di Roma, corso di lezioni dì Emilia Morelli svolte nell'anno accademico 1980-1981, raccolte da G. Campi e A.M. Isastk, Roma, Ediz. La Sapienza, 1981.
I7> Ivi, p. 73, a proposito dei fatti di Sarnico.