Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storiografia. Secolo XIX. Emilia Morelli
anno
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1995
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pagina
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546
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546 Bianca Montale
il processo interrotto volgendo la loro attenzione al sud, e in particolare alla Sicilia. Contatti e colloqui con Fabrizi e Farini, e vani tentativi ai conciliare Cavour e Garibaldi sono la premessa dell'iniziativa futura.
Bertani fonda a Genova La Nazione con un programma molto simile a quello della Società Nazionale, ma con una base liberaldemocratica anziché moderata: vuole dare un contenuto politico avanzato alla nuova associazione come presupposto all'opera di democratizzazione delle strutture del nuovo stato unitario. Cavour, pressato da problemi interni e internazionali, diffida di questi uomini della sinistra ed è loro ostile; il re invece spinge Garibaldi, col consenso inglese. Il successo militare del generale in Sicilia non si traduce in una svolta politica a vantaggio dei democratici: la realtà politica e sociale dell'isola non lo consente, e la classe dirigente locale conservatrice si accorda con Torino. Cavour deve in qualche modo far fronte a Garibaldi e alla sua crescente popolarità: fallita l'azione diplomatica a Napoli non fallirà l'esercito, che attuerà proprio il progetto di Mazzini al centro, mirando al sud . Garibaldi, pur avverso al governo, si trova di fronte a difficoltà militari, problemi di finanza e di ordine pubblico: non ha preparazione politica, né una classe dirigente meridionale valida che lo affianchi. Ci si avvia dunque alla soluzione piemontese per il sud, che non ha alternative concrete. I democratici accettano il metodo liberale, e sono poste le premesse alla nascita del nuovo Stato: in questo contrasto di forze politiche diverse il Piemonte si dissolve nell'Italia.
Questa brevissima sintesi è sicuramente inadeguata a dare un'idea di Emilia Morelli studiosa del decennio; non tiene conto di innumerevoli dibattiti, discussioni, interventi che un po' ovunque hanno segnato una vita di lavoro appassionato dedicato ad uomini e vicende che hanno fatto l'Italia . Uomini veri , come era solita dire, animati al di là dei contrasti da sentimenti di onestà, di rispetto per le opinioni altrui, di amore di patria. Valori oggi non di moda, ma per Emilia Morelli sempre attuali ed insegnati ai giovani. Con passione ed intima partecipazione, ma con serenità e rigore assoluto, penetrando di ognuno i sentimenti e i problemi umani. Con semplicità, con chiarezza, con una conoscenza profonda dei temi, senza retorica. Un insegnamento di cui dobbiamo esserle grati.
BIANCA MONTALE